Andare in pensione prima dei 67anni, tralasciando la legge Fornero, ecco il trucchetto

Beatrice

Famiglia

Andare in pensione prima dei 67anni, tralasciando la legge Fornero, ecco il trucchetto. Tutti i modi per andare in pensione in anticipo

Il tema delle pensioni continua ad essere al centro del dibattito pubblico nel nostro paese. Gli italiani sono particolarmente preoccupati per quanto riguarda la loro sicurezza economica futura, anche per via negli ultimi sviluppi.  A fine anno infatti salvo proroghe terminerà Quota 102 (che concedeva di andare in pensione a 64 anni di età con almeno 38 anni di contributi), e la normativa per andare in pensione tornerà ad essere la criticata legge Fornero, che prevede si possa andare in pensione a 67 anni o con 42 anni e 10 mesi di contributi.

Andare in pensione prima dei 67anni, tralasciando la legge Fornero, ecco il trucchetto. Tutti i modi per andare in pensione in anticipo 01082022 Nonsapeviche

La caduta del Governo Draghi impedirà quasi certamente di riuscire a risolvere la situazione entro fine anno e di trovare una soluzione. Difficilmente il nuovo governo avrà le giuste tempistiche per un nuovo provvedimento. Per questo il nuovo esecutivo potrebbe anche decidere di prendere tempo prorogando Quota 102 oppure addirittura confermandola in via definitiva. Quota 102 non è però l’unico modo per riuscire ad andare in pensione prima dei 67 anni stabiliti dalla legge Fornero.

Non solo quoto 102, ecco i sistemi per andare in pensione in anticipo rispetto alla legge Fornero

L’opzione donna, ad esempio, prevede anche per il 2023 la possibilità alle donne di riuscire ad andare in pensione prima del tempo, con diversi anni in meno rispetto a quanto previsto dalla legge Fornero. La rendita però verrà calcolata con un metodo contributivo meno favorevole. Per potere andare in pensione in anticipo si ha un “taglio” della pensione, una decurtazione che va in proporzione a quanto viene anticipata la pensione. Prima si smette di lavorare, più bassa sarà la cifra.

Un altro metodo è il così detto “contratto di espansione”, accordato da azienda e sindacato, nato per favorire la ristrutturazione delle imprese in crisi. Si tratta di una forma di accompagnamento all’uscita dal lavoro su base volontaria che consente di andare in pensione fino a 5 anni prima dei normali requisiti stabiliti dalla pensione di vecchiaia. La pensione percepita corrisponde a quella maturata al momento dell’uscita. L’assegno mensile per la durata dell’anticipo è a carico dell’azienda. Possono firmare il contratto di espansione i dipendenti che hanno meno di 60 mesi dal decorrere della pensione  di vecchiaia o anticipata.  Le aziende che possono essere coinvolte in questo contratto sono quelle che hanno più di 15 dipendenti e meno di 50 milioni di euro di fatturato, oppure con un bilancio non superiore ai 43 milioni. Come detto devono poi aver firmato l’accordo collettivo aziendale per l’uscita anticipata e avere registrato una diminuzione del fatturato del 30 % rispetto al 2019.

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