Sei diabetico/a tra poco potrai dire addio all’insulina, nuova scoperta

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Sei diabetico/a tra poco potrai dire addio all’insulina, nuova scoperta. La scienza fa passi da gigante verso nuove soluzioni e nuove cure.

Negli ultimi tempi i soggetti che sono affetti da Diabete di tipo 1 o di tipo 2 sono notevolmente aumentati e molti di essi hanno bisogno di somministrazione di insulina per poter sopravvivere a questa patologia. L’insulina, sappiamo bene, che è il trattamento più diffuso per la cura del Diabete, ma anche la somministrazione di insulina, certamente non ci esonera da controindicazioni.

Sei diabetico/a tra poco potrai dire addio all’insulina, nuova scoperta

Quando i soggetti si iniettano siringhe di insulina per contrastare gli effetti del Diabete, al ungo andare vanno incontro ad una serie di possibili complicanze, più o meno gravi. Certo è che la terapia con l’insulina ha portato molti risultati e ha salvato molte vite, ma fortunatamente la scienza avanza e nuove scoperte arrivano alla portata di tutti Sarà quindi possibile dire addio all’insulina? Secondo i test effettuati dalla facoltà di Ginevra si aprono le porte a questa possibilità.

Sei diabetico/a tra poco potrai dire addio all’insulina

L’insulina, presa per lungo tempo, può causare gravi problemi metabolici e cardiovascolari, ma pare che in un prossimo futuro si potrà dire addio a questa sostanza.  Gli scienziati dell’Università di Ginevra (UNIGE) stanno lavorando da diversi anni su una terapia alternativa basata sulla proteina S100A9, scoprendo che questa può migliorare il metabolismo in caso di carenza di insulina. I risultati, pubblicati sulla rivista Nature Communications, sono erivati dall’indagine effettuata dagli scienziati sulle modalità di azione della proteina nei topi diabetici. “Abbiamo scoperto che questa proteina agisce nel fegato”, afferma Gloria Ursino, prima autrice dello studio sottolineando che questa proteina attiva il recettore TLR4, che si trova sulla membrana di alcune cellule, ma non sugli epatociti, che sono le principali cellule funzionali del fegato.

Facendo un salto indietro, nel 2019, Roberto Coppari, professore nel Dipartimento di Fisiologia e Metabolismo Cellulare e Coordinatore del Centro Diabete della Facoltà di Medicina dell’UNIGE, con il suo team ha identificato questa proteina che regola la glicemia, i lipidi e i chetoni, senza gli effetti collaterali che invece comporta la somministrazione di insulina. “Per sviluppare un farmaco, tuttavia, dovevamo capire come funziona esattamente questa proteina e dimostrarne l’efficacia in modelli animali”, sottolinea Girorgio Ramadori, ricercatore associato nel laboratorio del professor Coppari. ” La proteina S100A9 non ha bisogno di entrare nelle cellule epatiche per agire e consente una modalità di somministrazione per iniezione semplice”, continua Gloria Ursino e afferma che nelle persone diabetiche, la carenza di insulina può causare un improvviso aumento dei chetoni e l’acidificazione del sangue, un meccanismo chiamato chetoacidosi diabetica. L’attivazione di TLR4 nel fegato controlla la produzione di chetoni. “Qui proponiamo una strategia radicalmente diversa con un farmaco che funziona indipendentemente dall’insulina e che non può né innescare l’ipoglicemia né interrompere il metabolismo dei grassi”.

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