Come ripararsi da attacchi terroristici, il decalogo del Ministero della Giustizia

Francesca Guglielmino

Curiosità

Ancora rischio attentati, il Ministero della Giustizia ha varato un nuovo decalogo per questi casi di assoluta emergenza. Ecco come difendersi.

L’aumento degli attentati terroristici ha messo le persone nelle condizioni di dover imparare a provvedere a sé stessi in ogni occasione, motivo per cui diverse nazioni hanno varato dei protocolli di difesa per il singolo in attesa che arrivino anche i dovuti soccorsi e quindi mettersi in salvo preventivamente.

Attentati come difendersi - NonSapeviChe

Sulla base di tale motivazione anche il Ministero di Giustizia italiana ha deciso di varare delle nuove norme in tal senso e dettare ulteriori linee guida per difendere sé stessi durante un tragico momento come quello segnato da un attentato terroristico.

Attacchi terroristici: come difendersi?

I recenti fatti verificatisi in Texas hanno posto l’attenzione su una problematica molto importante e che riguarda la difesa della persona singola nel momento in cui si trova coinvolta in un attentato di qualsiasi natura, terroristico ho dettato dalla furia omicida e di un singolo così come nel caso della scuola americana.

Sulla base di tale motivazione recentemente il Ministero di Giustizia insieme vari uffici giudiziari tra cui Cassazione, procura nazionale antimafia e Procure Generali delle Corti di Appello hanno stilato un nuovo piano di regole che si è in grado di fornire alcune regole comportamentali durante disastri scatenati da armi, agenti chimici, biologiche, radiologiche e nucleari. Un documento inviato nel corso della giornata di mercoledì 25 maggio 2022 e ritenuto fondamentale in un periodo storico come questo segnato dall’invasione della Russia in territorio ucraino.

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Facciamo riferimento ad un documento di circa 12 pagine che tiene conto “delle informazioni e delle valutazioni effettuate dalle agenzie di intelligence degli altri enti istituzioni preposti”. L’obiettivo di questo documento è quello di fornire elementi base per un piano di difesa nazionale così come è avvenuto anche durante la pandemia da Covid-19 e che metta le persone nelle condizioni di fronteggiare qualsiasi tipo di emergenza, motivo per cui questo nuovo piano va ad aggiungersi a quello stilato dalla Protezione Civile in riferimento al Piano nazionale per la gestione dell’emergenza e radiologiche e nucleari firmato recentemente da Fabrizio Curcio.

“Chimici-Biologici-Radiologici-Nucleari-esplosivi”.

Basandosi su ciò che sta succedendo attualmente nel mondo e la paura di una possibile terza guerra mondiale, la quale potrebbe far perno sul nucleare il Ministero di Giustizia ha deciso di concentrarsi principalmente sulla gestione dell’emergenza dettata appunto da armi come quelle appena citate e che possono essere innescate dal fattore di esplosione.

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In relazione a quanto detto, dunque, le regole da seguire sono le seguenti: “Rimanere all’interno dell’edificio indenne fino a quando le autorità competenti non diano indicazioni diverse; lasciare l’edificio colpito in maniera ordinata e cercare riparo in una struttura vicina non danneggiata; ridurre l’esposizione togliendo i vestiti potenzialmente contaminati, mettendoli subito a lavare in lavatrice o abbandonandoli all’esterno della propria abitazione e lavare tutte le parti del corpo esposte“.

Il nuovo protocollo di difesa prevede anche le modalità di intervento da parte delle amministrazioni: “Relazione alle generali disposizioni del Piano nazionale di difesa, ciascuna amministrazione, sulla base delle proprie competenze istituzionali, dovrà rendere operativi i provvedimenti adottati da parte degli organi di governo. Al fine di coordinare gli interventi, sarà necessario attivare sale operative idonee a costituire cellule di comando e di collegamento con gli organismi istituzionali preposti alle esigenze della crisi”.

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