Quante ore deve dormire un adulto dai 40 anni in poi? La risposta degli esperti

Beatrice

Salute e Benessere

Di quante ore di sonno ha bisogno un adulto per stare bene? La ricerca ha finalmente una risposta, e non è quella che ti aspetti

Un sonno ristoratore è essenziale al funzionamento del nostro organismo. Riposare bene è il primo passo per stare in salute e iniziare la giornata pieni di energia e carica. Non avere un riposo che sia soddisfacente e di qualità può davvero andare ad intaccare la vita quotidiana, portando irritabilità, stanchezza, stress, difficoltà di concentrazione, nervosismo. Dormire male è davvero deleterio per la nostra salute. Non tutte le persone però hanno le stesse esigenze o abitudini quando si tratta di riposo. Ci sono i dormiglioni, che fanno fatica a lasciare il proprio letto, e chi invece, per abitudine o insonnia, riesce a riposare solo qualche ora a notte.

Quante ore deve dormire un adulto dai 40 anni in poi? La risposta degli esperti

Ma quanto bisogna dormire affinché il nostro corpo possa avere il giusto riposo? Quante ore di sonno servono per non patire i postumi di una notte in bianco? Se prima la regola era “dormire non meno di otto ore”, adesso gli esperti potrebbero avere trovato un’altra chiave di lettura.

Un sonno ristoratore, ecco quanto bisogna dormire per essere al massimo

Quante ore deve dormire un adulto dai 40 anni in poi? La risposta degli esperti

Molti esperti infatti sostengono che la necessità di ore di sonno sia collegata all’età. Uno studio britannico ha dimostrato che, per esempio, sette ore è un tempo più che sufficiente di sonno per è già nella mezza età. Lo studio ha preso in considerazione quasi 500.000 adulti di età compresa fra i 38 e i 73 anni, intervistandoli e analizzando le loro abitudini.

Questi dati sono poi stati messi in correlazione con quelli relativi alla salute del loro cervello. E’ stato scoperto che l’ippocampo, l’area maggiormente collegata al sonno, si ridurrebbe in caso di mancanza di sonno, ma anche di troppo sonno. Questo perché entrambi sarebbero riposi disturbati, interrotti, che non consentirebbero un consolidamento delle informazioni. In caso di poco sonno poi il cervello farebbe più fatica ad eliminare le tossine.

Questo non sarebbe un problema invece per coloro che dormono sette ore a notte, che avrebbero ottenuto i risultati migliori nei test cognitivi elaborati dai ricercatori per testare attenzione, memoria, capacità di elaborazione e problem solving. In un certo senso, quindi, per le persone dai 38 ai 73 anni dormire sette ore a notte può essere una buona soluzione per garantire freschezza mentale ed essere al massimo delle proprie facoltà cognitive.

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