Le pillole anti covid danno diritto al Green Pass?

Francesca Guglielmino

Salute e Benessere

L’arrivo del Covid nel corso degli ultimi due anni ha fatto sì che numerosi gruppi di ricerca di mobilitassero nel tentativo di trovare cure efficaci al contagio e alla prevenzione di questo, come nel caso delle pillole anti Covid.

Il biennio 2020/2022 ha fatto sì che la scienza si concentrasse su una nuova branca di ricerca per la quale era richiesta una risposta immediata da dare in poco tempo in campo medico, il tutto dopo l’avvento del Covid-19 che in un primo momento ha destato non poche preoccupazioni anche in relazione alle modalità di cura dopo il contagio.

Già dalle prime settimane di diffusione del virus, le difficili e contrassegnate da cure sperimentali in attesa di un protocollo comune da mettere in atto, ha fatto sì che ben presto si arrivasse anche ad una cura generica che ha permesso di contrastare il virus prima che potessero subentrare varie complicazioni. Oggi, però, la vera innovazione in campo medico in tal senso sarebbe rappresentata dalla pillola anti Covid, già accettata anche in Italia per un eventuale somministrazione e quindi in un piano terapeutico.

Arriva la pillola anti Covid, ecco chi può prenderla

Come spiegato precedentemente, solo poche settimane fa è stata la distribuzione nelle Regioni del Merck (molnupiravir) farmaco anti Covid già dal 4 gennaio 2022.

A spiegare tutto in tal senso è stata anche l’Aifa, Agenzia Italiana del Farmaco, circa la pillola in questione ha spiegato come la sua somministrazione sia prevista per il “trattamento di pazienti non ospedalizzati per Covid, con malattie lieve-moderata di recente insorgenza e con condizioni cliniche che rappresentino specifici fattori di rischio per lo sviluppo di una forma grave”.

Il farmaco da accesso diritto al Green Pass?

La pillola anti Covid Merck, dunque, è prevista per coloro che hanno contratto la malattia virale motivo per cui, come sottolineato anche dall’Aifa, non può essere somministrato a coloro che intendono proteggersi da un eventuale contagio o al posto del vaccino, non avendo gli stessi effetti di quest’ultimo.

Sulla base di quanto spiegato poc’anzi, dunque, il Merck monlupiravir non dà in via diretta accesso al Green Pass ma contribuisce alla cura del virus, agevolando la negativizzazione in pochi giorni dalla somministrazione, motivo per cui l’accesso al certificato verde resta, comunque sia, la guarigione l’essersi sottoposto a ciclo vaccinale.

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