Condono edilizio: le novità e le semplificazioni per chi vive a Roma

Francesca Guglielmino

Curiosità

Grande di importanti novità in arrivo per i residenti a Roma che recentemente hanno chiesto il condono delle opere abusive presenti nelle loro case. Ecco di cosa si tratta nello specifico.

Il 2022 e l’anno dedicato al Superbonus al quale hanno fatto accesso numerosi italiani che intendono restaurare le proprie abitazioni e quelle da poco acquistate, al fine di veder ristrutturato il proprio immobile insieme all’eliminazione e accettazione delle opere abusive eventualmente presenti.

Condono edilizio Roma - NonSapeviChe

Nel corso delle ultime ore, però, è stata diffusa una notizia molto importante per tutti coloro che attualmente si trovano residenti a Roma e che già proprietario di un immobile hanno fatto richiesta di un condono per le opere abusive, pratica che ben presto avrà dei notevoli cambiamenti.

Cosa cambia per i residenti a Roma?

Come anche in occasione della pubblicazione di articoli precedenti, ad esprimersi in materia di condono in passato è stata anche la Corte costituzionale nel tentativo di abbreviare in modo considerevole le varie pratiche presentate in attesa di accettazione di condono. Il risanamento delle opere abusive e la rimodulazione del progetto secondo le modifiche apportate, dunque, prevede determinati iter legislativi e la presentazione di una domanda presso gli enti di riferimento che ne valuteranno da caso in caso prima di darne un responso positivo o negativo.

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Si tratta di numerose pratiche depositate negli enti di riferimento per i quali si è trovata un’ottimale soluzione, al fine di snellire il condono degli immobili. Un nuovo iter che a quanto pare prenderà il via proprio nella capitale d’Italia.

Nuovo condono: tutte le novità

Secondo quanto reso noto da Il Messaggero, il Comune di Roma punta a snellire le pratiche di condono per circa 180.000 immobili, permettendogli di incassare mezzo miliardo di euro a seguito dell’approvazione delle domande ritenute idonee. Il tutto potrebbe avvenire attraverso la presentazione di autocertificazioni per tutti quegli abusi ritenuti minori, un investimento importante che porterà la digitalizzazione della documentazione.

A commentare l’importante step è stato Maurizio Veloccia, nonché assessore all’urbanistica capitolino: “Intanto abbiamo istituto una task force che ha dimezzato lo stock di 7mila pratiche urgenti. Le altre le termineremo entro maggio. Poi ci dedicheremo in una fase successiva alle 50mila ‘movimentate’ per concluderle nel 2023. Quindi proveremo a chiudere tutto l’arretrato entro la fine della legislatura. n questo modo non soltanto ridurremo i tempi e risparmieremo la carta, ma potremo coinvolgere i professionisti, con l’accesso al fascicolo digitale, nella validazione delle domande”.

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L’assessore all’Urbanistica ha poi concluso così il suo intervento: “Per gli abusi minori il tecnico di parte effettuerà tutti i calcoli, le verifiche di preistruttoria e li depositerà all’amministrazione, che in alcuni casi farà controlli a campione, altrimenti varrà il silenzio assenso. In quest’ottica è stato anche stretto un accordo con l’Ordine degli architetti per garantire la massima correttezza delle procedure. Per quanto riguarda i casi più complessi, quelli che riguardano vincoli paesaggistici o aree più ampie, la verifica sarà fatta secondo gli attuali canoni”.

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