Hanno ottenuto un divano gratis chiamando la figlia IKEA: ecco poi cosa è accaduto

Francesca Guglielmino

Curiosità

Un nome conosciuto in tutto il mondo e un divano in regalo per la mamma, la storia della piccola Ikea sta facendo impazzire il web, ecco perché.

Il mondo è pieno di storie molto particolari e una di queste arriva proprio dall’Inghilterra e vede come protagonista l’Ikea, il mobilificio svedese più famoso al mondo… il cui nome ha segnato la storia di una bambina.

Chiamano la bambina Ikea - Nonsapeviche
Chiamano la bambina Ikea – Nonsapeviche

Una giovane donna inglese, infatti, non ha potuto resistere dal chiamare la propria figlia con il nome del negozio di mobili che, non appena è stato messo a conoscenza della lieta notizia ha ben pensato di regalare un divano alla famiglia. il tutto, comunque sia, non finisce di certo qui.

Chiama la figlia Ikea e la sua storia lascia increduli

Scegliere il nome per il proprio bimbi/bimba è davvero molto difficile, i neogenitori riflettono molto allungo su quale nome poter dare al proprio figlio/figlia quando la decisione arriva all’improvviso…

A volte, però, un nome sentito anche in televisione si rivela quello giusto e la fatidica scelta è fatta, un po’ come è successo ad una coppia 19 anni fa nel cuore dell’Inghilterra dalla città di Norwich. Una donna, come riporta anche il Mirror, nel vedere la pubblicità dell’Ikea ha ben pensato di dare lo stesso nome del mobilificio alla propria bambina, per poi chiamarla con il diminutivo Kea.

Chiamano la bambina Ikea - Nonsapeviche
Chiamano la bambina Ikea – Nonsapeviche

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“Mia madre ricevette una lettera dall’Ikea”

Il gesto della donna non è passato inosservato all’azienda Ikea, la quale si è subito messa in contatto con la donna per complimentarsi dell’arrivo della piccola, lieta di avere ispirato il nome dato alla bambina.

A rompere il silenzio, non a caso, è stata proprio la giovane Ikea che al Mirror ripercorrendo la sua storia ha dichiarato: “Quando ero molto piccola, mia madre ricevette una lettera dall’Ikea nella quale veniva offerta una fornitura di giochi gratis e qualche altro benefit: io ricevetti alcuni giocattoli, mia madre un divano”.

La giovane donna, comunque sia, una volta raggiunti i dodici anni, età minima in Inghilterra per cambiare il proprio nome, ha deciso di lasciarsi alle spalle Ikea cambiandolo con Jasmine. Successivamente, la donna ha poi così concluso la sua intervista: “Se vado all’Ikea? Perché no? Lo considero una specie di tour sentimentale”.

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