Ti devi operare? Brutte notizie c’è d’aspettare troppo!

Valentina

Salute e Benessere

Ecco cosa succede negli ospedali che devono decidere se operare o dare alla precedenza ai pazienti affetti da Covid.

Ormai sono quasi sue anni che la pandemia ha preso il sopravvento; stiamo cercando in tutti i modi di prevenire i contagi e di trovare una cura per poter tornare a vivere il più serenamente possibile.

Le difficoltà ci sono in tutti gli ambienti, dalla scuola ai posti di lavoro ed anche in ospedale dove per dare priorità ai pazienti affetti da Covid che arrivano con urgenza al pronto soccorso si vanno a mettere da parte altri interventi. In questo modo si mette in pericolo la vita di numerosi pazienti.

Covid: l’allarme dei rianimatori che chiedono aiuto

 

Oltre al problema di cui abbiamo parlato in precedenza, ce ne è anche un altro che non sempre viene messo in luce. In una recente intervista, il presidente della Società Italiana di Anestesia Analgesia Rianimazione e Terapia Intensiva (Siaarti), Antonio Giarraano, ha sollevato la questione dei pazienti che devono essere operati, ma che quando accedono in struttura si scopre che sono positivi.


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Si tratta di persone asintomatiche che ricevono il risultato della positività solo dopo aver effettuato il tampone per accedere alla struttura sanitaria.

Per loro sono necessari dei protocolli e delle zone dedicate in modo che non possano ne contagiare gli altri pazienti e nemmeno il personale medico. Non tutte le strutture li operano subito, ma si prendono delle dilazioni che possono essere molto pericolose. Aspettano che il pazienti si negativizzi prima di precedere con l’intervento rischiando però che possa peggiorare.


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Per Angelo Gratarola, responsabile di Anestesia e medicina preoperatoria di Siaarti, c’è bisogno di un intervento repentino del Ministero che collaborando con esperti dovrebbe mettere in atto delle linee operative per poter sottoporre ad intervento chirurgico pazienti semplicemente positivi al virus.

Un problema assolutamente non da sotto valutare soprattutto per le persone che soffrono di patologie gravi e devono essere curate nel minor tempo possibile. la speranza è che al più presto vengano stilati questi protocolli per permettere agli operatori sanitari di poter curare nel migliore dei modi i loro pazienti.

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