Per un anno sorprendente dovete mangiare almeno un paio di questi cibi portafortuna

Valentina

Curiosità

Ecco quali sono i cibi portafortuna da consumare l’ultimo dell’anno per avere fortuna l’anno successivo. 

Per iniziare l’anno nuovo con i migliori auspici ci sono dei cibi che non dovrebbero mancare sulle nostre tavole.

Derivano tutti da antiche tradizioni non solo del nostro Paese ed anche chi non è scaramantico spesso li cucina.

Ecco cosa mangiare l’ultimo giorno dell’anno

I cibi che incoraggiano la fortuna sono diversi; ci sono piatti salati, dolci e frutta compresa quella secca. Vediamone qualcuno.

Nella nostra lista non potevano mancare le lenticchie; siccome sono piccole e tonde la tradizione le associa alle monete e quindi ai soldi. Più se ne mangiano e più denaro si avranno gli anni a venire. Qualcuno li mette crudi nelle tasche e li tiene tutta la giornata e nottata.


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Un altro cibo salato è il maiale che si mangia con le lenticchie; parliamo del cotechino e dello zampone. La carne del maiale è simbolo di buon auspicio, guadagni e sazietà.

In Giappone è molto facile trovare sulle loro tavole l’orata che porta fortuna sia per il suo nome, Medetai o buon auspicio, e sia per le squame che sembrano tante monete.

Poi c’è anche il riso che porta fortuna un poco come ai matrimoni simbolo di abbondanza e di fertilità. Inoltre, mangiare a Capodanno verdure verdi come biete, verze e broccoli potrebbero portare in dono denaro e ricchezze.


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Passiamo ai dolci; tra questi troviamo i dolcetti di pasta di mandorle che vanno a simboleggiare la ricchezza, il nome deriva dall’arabo che significa moneta. In Sicilia è un’antica tradizione e viene lavorata per dare la forma della frutta o della verdura. Poi ci sono gli struffoli della tradizione napoletana che simboleggiano denaro ed abbondanza.

Tra la frutta troviamo l’uva ed il melograno, ma anche la frutta tonda come mele, arance e pompelmi. Senza dimenticare la frutta secca, una tradizione viva anche in Francia, dove si devono mangiare ben 13 tipi di frutta secca.

 

 

 

 

 

 

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