Lo spazzolino da denti è l’arma fondamentale per una corretta igiene orale: ecco un vademecum con tutte le informazioni per averlo sempre igienizzato e pronto.
Spazzolare i denti per due minuti dopo ogni pasto è la chiave per un sorriso splendente e sano. La validità delle operazioni di igiene orale, però, è influenzata anche dalla qualità dello spazzolino da denti e dal modo in cui esso è conservato.
Ecco un vademecum per una corretta igiene orale: scopriamo ogni quando va cambiato lo spazzolino e come va conservato per averlo sempre igienizzato.
Spazzolino da denti: il vademecum per una corretta igiene orale
Nella quotidiana igiene orale, lo spazzolino da denti è un arnese indispensabile: non importa di quale tipologia sia o quali caratteristiche abbia, in questo caso l’importante è utilizzarlo nel modo giusto.
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Ad esempio, nessuno spazzolino vi permetterà una pulizia profonda e corretta senza l’ausilio di un dentifricio al fluoro che terrà lontana la placca e le carie dalla vostra bocca.
In molti, inoltre, preferiscono uno spazzolino elettrico rispetto a uno manuale perchè credono che le sue operazioni di pulizia siano più approfondite e accurate. In realtà, non c’è grande differenza tra i due e la scelta è più legata a una questione di preferenze personali.
Alcuni piccoli accorgimenti
La durata della vita di uno spazzolino da denti è legata all’uso che se ne fa e alla cura che si ha nel conservarlo accuratamente. I dentisti, infatti, consigliano di cambiarlo (o di cambiare le testine di quello elettrico) circa ogni 3 o 4 mesi in base all’usura.
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Non bisognerà scambiarlo con nessuno in quanto potrebbe essere veicolo di malattie, batteri, virus e infezioni: è un oggetto personale e come tale non va ceduto a nessuno.
Infine, è importante conservarlo sempre con l’apposito copri setole applicato: gli agenti esterni, infatti, potrebbero depositarsi sulle setole sporcandole e rendendole poco igieniche.
