Salute e Benessere

Disturbi del sonno negli anziani: cause e rimedi

Con l’età, si cominciano ad accusare problemi di insonnia. Scopriamo insieme come prevenire i disturbi del sonno negli anziani attraverso l’alimentazione.

Gli anziani tendono a dormire di meno rispetto agli individui più giovani, in media dalle 5 alle 6 ore.

Nella maggior parte dei casi, si tratta di un fattore fisiologico dal momento che, con l’età, diminuiscono i neuroni presenti nell’ipotalamo e, di conseguenza, anche le ore di sonno.

In altri casi, invece, queste difficoltà possono essere causate da una cattiva alimentazione. Scopriamo allora quali alimenti vanno evitati e quali preferiti prima di andare a dormire.

Disturbi del sonno negli anziani

Per avere un sonno sereno privo di risvegli, è importante evitare di consumare determinati cibi prima di andare a letto.

Tra i cibi che sicuramente possono determinare un sonno tormentato ci sono quelli ad alto contenuto di sodio poiché aumentano la sete e, quindi, ci inducono a svegliarci più volte durante la notte per dissetarsi. Di conseguenza, da evitare sono:

  • carni rosse;
  • pollami;
  • crostacei;
  • uova.

Leggi anche: EDUCAZIONE ALL’IGINE DEL SONNO: PERCHE’ E’ COSI’ IMPORTANTE?

Talvolta, la causa di risvegli notturni è l’acidità di stomaco. In questo caso, è consigliato consumare alimenti che vanno a ridurre il problema grazie alle loro proprietà sedative.

  • zucca;
  • cipolla;
  • aglio;
  • lattuga;
  • sedano;
  • radicchio.

Da evitare, inoltre, è anche assumere alimenti che presentano delle proprietà eccitanti come, ad esempio, il caffè. Questa, infatti, insieme anche al consumo di alcolici è un’abitudine sbagliata che non altro che rendere poco sereno il sonno a causa di continui risvegli. Meglio, preferire, dunque, tisane che conciliano il sonno o anche una camomilla.

Leggi anche: AVERE SEMPRE SONNO: QUALI SONO LE CAUSE DELLA SONNOLENZA

Infine, i predetti risvegli possono essere prevenuti attraverso l’assunzione di cibi ricchi di triptofano. Quest’ultimo è contenuto in gran quantità nei legumi ma anche nella frutta secca. Si tratta di un amminoacido utile nella regolazioni di ormoni come la melatonina e la serotonina, fondamentali nella regolazione degli stati di sonno e di veglia.

Sabrina

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