Carciofi, diverse qualità: come riconoscerli per utilizzarli al meglio in cucina!

Sonia

Curiosità

È arrivato il tanto e amato periodo dei carciofi, impiegati in cucina per preparare svariati manicaretti. In Italia esistono varie tipologie: ecco quali sono!

I carciofi provengono dalla pianta del Cynara scolymus e appartengono alla famiglia delle Asteraceae e sono la stessa famiglia della lattuga, della camomilla o del tarassaco. Questa tipologia di verdura è originaria dell’Egitto e in passato era utilizzata per scopi puramente alimentari e terapeutici.

carciofi

Questo alimento può essere consumato sia crudo che cotto e in cucina viene fatto fritto, al forno e gratinati, per arricchire delle insalate fresche, come elemento principale di minestre, zuppe, come contorno per carne e pesce o per creare delle lasagne vegetariane. Inoltre i carciofi si possono conservare sotto olio o creare in casa un gustoso amaro per il dopo pasto!

Inoltre i carciofi sono ricchi di fibre vegetali, acqua, sali minerali come il fosforo, il potassio o il calcio, varie vitamine del gruppo C, B e K e possiedono pochissime calorie. I carciofi possiedono un polifenolo al loro interno chiamato cinarina ed essa possiede proprietà depurative, diuretiche, digestive o disintossicanti.

LEGGI ANCHE: Come pulire i carciofi facilmente, consigli della nonna

3 tipologie di carciofi in Italia!

carciofi

  • Violetto di Castellammare: questo tipo di carciofo è originario della costiera Sorrentina ed è chiamato carciofo di Schito. Questa tipologia è simile alla categoria Romanesca e questo carciofo è presente fin dai tempi dei Romani. In passato venivano ricoperte le prime infiorescenze con vasi di terracotta così che rimanesse tenero e dal colore chiaro. Di solito la sua fioritura avviene ad aprile e si consiglia di gustarlo alla brace condito con prezzemolo, aglio, pepe e olio, con della pasta fresca o cotto in pentola.
  • Carciofo di Perinaldo: carciofo tipico della Liguria e appartiene alla famiglia dei violetti. Esso venne importato dalla Provenza alle campagne italiane nel 1796 e pare secondo la leggenda che sia stato niente che popò di meno da Napoleone Bonaparte. Di solito si raccolgono durante il periodo di maggio-giugno. Le ricette tradizionali prevedono di cucinarle fritte, al forno o creare delle gustose frittelle in pastella.
  • Tondo di Paestum: il carciofo di Paestum IGP appartengono alla famiglia dei violetti e la loro caratteristica e che non possiedono spine ma moltissime foglie. Questa tipologia a differenza delle altre è possibile trovarle in commercio molto prima rispetto a quelle romanesche. Di solito sono utilizzate per arricchire pizze salate, pasticci, per condire la pasta e sono anche facilmente digeribili.

LEGGI ANCHE: Castagne: un errore che non dovete mai fare, non buttate le bucce!

carciofi

Impostazioni privacy