Vaiolo delle scimmie, è quarantena? Iniziamo altre restrizioni?

Beatrice

Salute e Benessere

Vaiolo delle scimmie, è quarantena? Iniziamo altre restrizioni? L’aumento dei contagi preoccupa il governo

Continua a crescere la preoccupazione per la crescita dei casi di vaiolo delle scimmie riscontrate nel nostro paese. Secondo le ultime indicazioni sono 505 i casi riscontrati in Italia. La regione che sino ad ora ha riscontrato maggiori casi è la Lombardia (232). Numeri importanti anche in Lazio (104), Emilia Romagna (57), Veneto (33), Piemonte (18) e Toscana (17), mentre nelle altre regioni sono stati rilevati meno di 10 casi, ad eccezione di : Basilicata, Calabria, Molise, Umbria e Valle d’Aosta, le uniche ancora ferme a zero casi.

Vaiolo delle scimmie, è quarantena?Inziamo altre restrizioni? 04082022 Nonsapeviche

E’ confermata la tendenza del virus a colpire maggiormente gli uomini rispetto alle donne (il rapporto è 501 casi maschili a 4 contagi nelle donne). In Italia le istituzioni si stanno alla luce di queste informazioni già da tempo muovendo per farsi trovare pronti e impedire che la situazione possa sfuggire di mano.

Vaiolo delle scimmie, in vista nuove restrizioni? La decisione del governo

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A fronte della crescita dei contagi rispetti all’ultima rilevazione, il governo ha paventato la possibilità di quarantena per i contratti più stretti dei positivi. “In specifici contesti ambientali ed epidemiologici sulla base delle valutazioni delle autorità sanitarie, potrebbe essere richiesta l’applicazione di misure quarantenarie” si legge nella circolare diramata.

Potranno invece continuare la loro regolare vita i contatti asintomatici, a patto di monitorare costantemente e con precisione le loro condizioni. Per coloro che sono entrati in contatto con un positivo al vaiola della scimmia è comunque consigliato evitare la donazione di sangue o altri fluidi o tessuti corporei.

Intanto l’Istituto Spallanzani di Roma è già all’erta per far partire la campagna di immunizzazione. Toccherà al Ministero della Salute stabilire le eventuali tempistiche e chi eventualmente potrò sottoporsi al vaccino, che attualmente prevede una somministrazione in due dosi, una prima e poi un richiamo dopo tre mesi. Si attendono comunque ulteriori informazioni in merito da parte del governo, che sta continuando a monitorare l’andamento dei contagi nel nostro paese.

E’ consigliabile comunque qualora si riscontrassero sintomatologie compatibili con quelle della malattia, che comprendono febbre alta, eruzione cutanea acuta o singole lesioni, mal di testa e dolori muscolari rivolgersi prontamente ad un medico affinché si possa immediatamente individuare la malattia e provvedere all’isolamento e al controllo dei contagi per evitare che la situazione possa sfuggire di mano.

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