Ecco come il sangue cambia con l’età. Lo studio sul Dna dei sardi

Sabrina

Salute e Benessere

Uno studio pubblicato su Nature ha portato ad una importante scoperta riguardante il sangue analizzando il Dna dei sardi. Ecco di cosa si tratta nello specifico.

Lo studio scientifico in esame è stato condotto dai ricercatori dell’Ebi, Istituto Europeo di Bioinformatica, del Wellcome Sanger Institute, del Cambridge Stem Cell Institute e, infine, dell’Istituto di Ricerca Genetica e Biomedica del Consiglio Nazionale delle Ricerche.

Ecco come il sangue cambia con l'età. Lo studio sul Dna dei sardi

Alla luce di quanto appena detto, ecco cosa è stato scoperto relativamente al fatto che il sangue cambi con il passare dell’età.

Sangue cambia con l’età: la scoperta scientifica che rivoluziona tutto

Ecco come il sangue cambia con l'età. Lo studio sul Dna dei sardi

L’analisi in esame è stata condotta su poco meno di 400 sardi ed ha portato alla scoperta del fatto che il sangue sia in grado di mutare con l’età. Tale scoperta per i ricercatori sarebbe in grado di portare ad importanti risultati come, ad esempio, lo sviluppo di nuove cure nella lotta ai tumori come anche alle malattie dell’invecchiamento.

Nello specifico, tra i 385 partecipanti di età superiore ai 55 anni sono stati prelevati 700 cloni circa di cellule del sangue. Ebbene, il risultato emerso è che poco più del 90 per cento di essi ha presentato una velocità di crescita esponenziale che è rimasta tale durante lo studio. Oltre a ciò, è emerso che il tasso che determina la crescita è dovuto a sua volta da quella che è la natura del gene mutato all’interno di ogni clone. Attraverso una serie di approfondimenti il team di ricercatori è riuscito a scoprire che a seconda del gene mutato come anche dell’età, cambia il comportamento dei cloni.

Questo dato potrebbe dire molto su quella che è la frequenza relativa all’insorgere di patologie oncologiche e dunque sulle mutazioni alle quali è associata una crescita rapida dei tumori. In questo senso, la comprensione del perché in età giovanile prevalgono determinate tipologie di mutazioni e in vecchiaia prevalgono altre, può essere utile. In particolare, ciò consentirebbe di mantenere in salute le cellule e dunque contrastare il processo di invecchiamento delle stesse. Ad ogni modo, è importante proseguire con ulteriori studi in modo tale da approfondire l’interessante questione e giungere a nuovi e importanti traguardi.

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