Finalmente un po’ di contributi a fondo perduto! Ecco le attività interessate

Francesca Guglielmino

Curiosità

Grandi ed importantissime novità per i titolari di Partita Iva per i quali è stato predisposto un nuovo contributo a fondo perduto. Ecco di seguito nel dettaglio coloro che hanno diritto al contributo monetario in questione.

Impossibile negare come gli ultimi anni siano stati davvero difficili da vivere per i titolari di Partita Iva, sia a titolo personale che nel caso della gestione di attività economiche. L’arrivo della pandemia da Covid-19 ha davvero messo in ginocchio l’economia mondiale, così come dimostrato anche dalle varie difficoltà vissute da vari imprenditori o liberi professionisti con Partita Iva che, per un lungo periodo di tempo, sono stati impossibilitati a mettere in atto il loro lavoro o che l’hanno visto cambiare considerevolmente.

Contributo a fondo perduto - NonSapeviChe

Durante il biennio di riferimento sono arrivati diversi incentivi economici messi a disposizione dei lavoratori autonomi e coloro che sono in possesso di un’attività commerciale, ma gli aiuti governativi non finiscono di certo qui.

Nuovo contributo a fondo perduto

Come abbiamo avuto modo di spiegare precedentemente, nel corso degli ultimi giorni è stata avviata la presentazione delle domande relative alla cessione del fondo perduto commercio al dettaglio. Le domande in questione, stabilite e determinate con Decreto Attuativo MISE firmato il 24 marzo 2022, e che possono essere presentate dal 3 maggio al 24 marzo 2022.

Contributo a fondo perduto - NonSapeviChe

Secondo quanto stabilito da Decreto, i requisiti per la richiesta del contributo per accesso al fondo perduto sono i seguenti:

– svolgimento in via prevalente delle attività identificate con i codici ATECO riportati in tabella;
– ricavi 2019 non superiori a 2 milioni;
– riduzione del fatturato nel 2021 non inferiore al 30 per cento rispetto al 2019;
– sede legale od operativa nel territorio dello Stato, regolarmente costituite, iscritte e “attive” nel Registro delle imprese;
– non essere in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali con finalità liquidatorie;
– non essere già in difficoltà al 31 dicembre 2019, salvo le eccezioni previste dalla disciplina europea di riferimento in materia di aiuti Stato;
– non essere destinatari di sanzioni interdittive con riferimento all’articolo 9, comma 2, lettera d), del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231.

In riferimento ai contributi in questione, inoltre, è bene ricordare che coloro che ne presenteranno domanda dovranno rispettare il limite massimo di aiuti consentito dalla sezione 3.1 del Quadro temporaneo, tenendo in considerazione l’importo di riferimento del contributo richiesto. Successivamente, mettere nel contesto generale anche i ricavi riferiti ai periodi d’imposta tra il 2019 e il 2021, l’ammontare medio in tal senso deve essere determinato dividendo l’importo complessivo di ricavi di ciascun periodo d’imposta per il numero dei mesi in cui la Partita IVA è stata attiva nel periodo.

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Infine, presentare l’importo richiesto e l’IBAN dove versare tutto in caso di accettazione, così come stabilito anche da sito di riferimento MISE. Ricordiamo, inoltre, che circa la presentazione delle pratiche in questione nel corpo di legge è possibile leggere:

Ai fini del completamento della compilazione dell’istanza di accesso all’agevolazione, al soggetto istante è richiesto il possesso di una posta elettronica certificata (PEC) attiva. La registrazione della PEC nel Registro delle imprese è condizione obbligatoria per la presentazione dell’istanza e il suo accertamento è effettuato in modalità telematica dalla procedura informatica”.

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