Gli effetti simili di lettura e sport sul cervello

Francesca Guglielmino

Salute e Benessere

“Leggere” è molto più importante di quanto in realtà potessimo immaginare, così come sostenuto dagli esperti che hanno rivelato quali sono effetti che la lettura ha sul nostro cervello.

Dedicarsi alla lettura è un’attività piacevole e rilassante che permette al nostro cervello di immaginare luoghi, persone che stimola anche le emozioni e sensazioni legati agli scenari descritti.

Effetti della lettura sul cervello - NonSapeviChe

Dietro la “lettura”, però si nasconde molto di più come, ad esempio, la stimolazione del nostro cervello e facoltà cognitive, ma il tutto non finisce qui.

Leggere cosa provoca al nostro cervello?

Il cervello deve essere stimolato continuamente e in tal senso, in nostro aiuto anche la lettura considerata un vero e proprio allenamento quotidiano che ogni persona dovrebbe concedersi, come l’allenamento del corpo.

Si tratta di un’attività che nel tempo aiuto anche nella prevenzione di malattie neurodegenerative, come ad esempio l’Alzheimer, e non solo. In tale senso è anche importante mettere in atto uno stile di vita sano ed evitare droghe e quanto più possibile bevande alcoliche.

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La parola dell’esperto

A fornire delle delucidazioni in più in tal senso, troviamo una lunga intervista rilasciata al Il Messaggero da Alfredo Berardelli, presidente della Società italiana di Neurologia e Direttore della Clinica Neurologica, Sapienza Università di Roma.

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Berardelli al quotidiano in questione, parlando del nostro cervello e dei vari stimoli che ogni giorno dovrebbe avere ha rivelato: “Ha bisogno, come tutto il nostro corpo, di allenamento. Sia fisico che mentale. Questo si deve tradurre in attività sportiva e in esercizi come la lettura. L’esercizio fisico è indispensabile affinché il cervello lavori al suo livello ottimale di capacità. Stesso discorso vale per le suggestioni che possono regalarci un libro, uno spettacolo naturale, un museo. Tutto questo mira ad aumentare la plasticità dell’organo”.
Successivamente, Alfredo Berardelli ha concluso spiegando: “Sì, dobbiamo aumentare o mantenere le nostre riserve cognitive, dobbiamo continuare per tutta la vita ad accumulare informazioni. A consolidare quello che abbiamo appreso”.

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