Il bonus Renzi è stato di recente modificato e non si vedrà più nelle buste paga: ecco perché e da cosa è stato sostituito.
Il bonus Renzi consentiva ai lavoratori dipendenti di ricevere una somma di denaro aggiuntiva in busta paga a seguito della soddisfazione di alcuni requisiti. Introdotto nel 2014 durante il Governo Renzi divenne poi definitivo soltanto nel 2015.
La Legge di Bilancio 2022 ha modificato tale agevolazione e ne ha cambiato i requisiti d’accesso: per questo motivo in molti non lo vedranno più nelle buste paga. Scopriamo insieme cosa è cambiato e quali sono i nuovi requisiti da detenere per accedervi.
Prima delle modifiche apportate dalle Legge di Bilancio 2022, il bonus Renzi veniva riconosciuto automaticamente nelle buste paga di quei lavoratori che ne presentavano i requisiti. Ossia, il cui reddito complessivo non superava i 28 mila euro e l’Irpef lorda era di ammontare superiore alle detrazioni da lavoro spettanti.
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Le novità introdotte, dunque, in primo luogo andranno a modificare i requisiti per l’accesso. Il limite massimo di reddito non sarà più di 28 mila euro, bensì di 15 mila. Ulteriori modifiche, inoltre, sono state previste dalla circolare n.4 del 18 febbraio 2022 emanata dall’Agenzia delle Entrate.
Scopriamo insieme di cosa si tratta e cosa introduce tale circolare.
Secondo la Circolare dell’Agenzia delle Entrate n.4 del 18 febbraio 2022, il trattamento dell’ex bonus Renzi è comunque riconosciuto anche ai redditi fino a 28 mila euro. Tutto ciò, ovviamente, a condizione che la somma di determinate detrazioni sia di ammontare superiore all’imposta lorda.
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In questo particolare caso, il lavoratore dipendente riceverà l’ammontare risultante dalla differenza tra la somma delle detrazioni di cui si ha diritto e e l’imposta lorda versata.
Nel caso in cui si riceverà tale contributo senza, però, averne diritto sarà necessario restituirlo per non incappare nelle sanzioni previste dalla Legge.
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