Primi segni della guerra in tavola ecco cosa sta accadendo

Beatrice

Curiosità

La guerra è una follia che coinvolge e riguarda tutti. Tra le tante conseguenze disastrose anche quelle sull’economia mondiale.

Tutto il mondo sta seguendo con grande dolore e apprensione le vicende di queste ore in Ucraina. L’ombra della guerra è scesa sull’Europa, e le conseguenze della follia bellica si ripercuoteranno su di noi davvero su molteplici aspetti. In primis, ovviamente, sui territori coinvolti e su tutti coloro che hanno perso casa, averi, sogni, prospettiva, e soprattutto vita.

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Nella speranza che il conflitto possa cessare il prima possibile e che non si trasformi in qualcosa di ancora più allargato e terribile, si può fare già un primo bilancio delle conseguenze che dovrà subire anche chi non è direttamente coinvolto. Ci sono infatti molti altri fattori, certamente minori rispetto al dramma che si sta vivendo ad est del continente, con i quali anche coloro che si trovano però in zone più distanti dall’attuale territorio di conflitto dovranno fare i conti. In primis di tipo economico.

Le conseguenze della guerra: non solo morti e feriti, anche per l’economia è un vero disastro

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Per quanto riguarda l’Italia, sarà certamente da mettere in conto un aumento delle spese energetiche, visto molti dei rifornimenti del nostro paese dipendono dalla Russia. Le sanzioni in seguito all’attacco a carico del presidente russo Vladimir Putin avranno un contraccolpo anche sui rialzi. Si è già registrato un + 40% per il gas, mentre il petrolio ha superato i 100 dollari al barile. Il prezzo della benzina dovrebbe subire un ulteriore rialzo dovuto proprio a questo.

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Anche l’ambito alimentare potrebbe essere toccato dal conflitto. Russia e Ucraina sono esportatori di grano, mais e olio di semi, in parte proprio verso l’Italia (per il 35%). Per questo si potrebbe presto assistere ad un aumento dei prezzi di pane e pasta. Anche la carne e il latte potrebbero avere un sovrapprezzo, perché mais e cereali vengono utilizzate per l’alimentazione degli animali.

Anche il settore di esportazione delle eccellenze made in Italy, come per esempio il vino, subirà sicuramente delle difficoltà dovute alla perdita di importanti mercati nel quale diffondere il made in Italy.

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Sebbene siano ovviamente questioni irrilevanti se messe di fronte a bombardamenti, fughe, feriti, morti rientrano anche queste nelle motivazioni per il quale la guerra è davvero la peggiore delle soluzioni possibili sotto tutti i punti di vista. Non resta che sperare e pregare che sull’Europa e su tutte le zone dilaniate dai conflitti possa presto tornare a regnare la pace.

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