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Addio alle detrazioni per i figli a carico da Marzo, ecco la svolta

La nuova circolare INPS spiega le modifiche e le detrazioni a partire dal prossimo 1 Marzo. Cosa sostituisce l’assegno unico

Dal 1 Marzo sono previste novità per quanto riguarda il supporto statale alle famiglie. Dal mese prossimo infatti sarà previsto l‘assegno unico, e l’INPS sul suo canale ha fornito tutti i dettagli.

L’assegno unico sostituisce tutte le prestazioni  attualmente accreditate in busta paga o con pensione relative al nucleo familiare e le detrazioni fiscali. L’assegno unico verrà inoltrato sull’Iban indicato dal richiedente (che deve essere conto corrente bancario/postale, carta di credito o di debito, libretto di risparmio) che deve necessariamente essere intestato a chi ha presentato la domanda. Quest’ultima clausola presenta un’eccezione nel caso in cui a presentare la domanda sia stato un tutore, che in quel caso può essere a lui cointestato, oltre che al genitore. Per tutti coloro che hanno fatto correttamente domanda e che rispettano i requisiti l’assegno arriverà entro il mese di marzo. Per coloro che invece hanno percepito il reddito di cittadinanza, l’assegno verrà accreditato sulla carta RdC senza bisogno di inoltrare domanda.

Assegno unico: ecco cosa cambia e le modalità di calcolo

L’assegno unico cambia nettamente le carte in tavola per quanto riguarda i sostegni statali visti sin ora in favore delle famiglie. Sostituisce le detrazioni fiscali per figli minori di 21 anni, che verranno quindi soppresse, così come la detrazione per le famiglie numerose con almeno quattro figli. Abrogata anche quella per i figli a carico di età inferiore ai tre anni.  Ancora valida, invece, la detrazione base (950 euro) per i figli con 21 anni

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Le regole di calcolo per i figli da 21 anni in su resta invariata. Per determinare la detrazione Irpef bisogna moltiplicare la detrazione teorica (950€) e il coefficiente che si ottiene dal rapporto tra 95.000, diminuito del reddito complessivo, e 95.000. Nel reddito complessivo non rientrano l’abitazione principale e le relative pertinenze. Viene preso in considerazione, invece, il reddito dei fabbricati locati assoggettato al regime della cedolare secca. In caso di numero di figli superiore ad uno, l’importo di 95.000 euro richiede l’aumento 15.000 euro per ogni figlio successivo al primo.

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E’ possibile comunque conoscere tutti i dettagli sul sito apposito dell’INPS, dove nella circolare vengono spiegate in dettaglio tutte le nuove regole, i cambiamenti e i nuovi parametri che saranno presenti a partire dal prossimo 1 Marzo.

Beatrice

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