Il pollo è uno degli alimenti più consumati e più utilizzati dall’industria alimentare, ma non fa bene per niente. Ecco per quale motivo.
Il pollo è considerato uno degli alimenti più versatili che ci siano: lo si può preparare in tantissimi modi e, ogni volta, sembra un piatto diverso. Per questo motivo è una delle carni più consumate al mondo e più utilizzate dall’industria alimentare.
Tuttavia, il suo consumo non è affatto salutare: in piccole quantità può essere una sana alternativa poco calorica a carni molto grasse. In grandi quantità essa, invece, è dannosa. Ecco per quale motivo e cosa succede al nostro corpo.
Carne di pollo, troppa non fa bene: ecco per quale motivo
Il pollo è relativamente facile da preparare: al forno e con un pò di marinatura può diventare una pietanza per palati veramente sopraffini. Inoltre, è un tipo di carne molto magra e con un contenuto di grassi molto basso.
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Tuttavia, il suo consumo dovrebbe essere limitato nelle quantità o almeno cauto. Tutto ciò è legato alla situazione di alcuni allevamenti. Un allevamento intensivo non guarda alla salute dell’animale ma alla produzione: i polli, in questo caso vivono stipati in minuscole gabbiette e riempiti di antibiotici.
Questi farmaci, infatti, sono utilizzati nell’industria dell’allevamento in quanto permettono all’animale di crescere e diventare più pesante. Questa scelta si ripercuote anche sulla nostra salute in base a quanta carne bianca consumiamo.
Quali sono i rischi per la salute
L’uso improprio degli antibiotici da parte degli allevatori può portare resistenza a questi farmaci negli umani che consumano le carni dell’animale. Questo è un rischio abbastanza grave in quanto la resistenza agli antibiotici, negli ultimi anni, sta diventando un problema da affrontare.
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Altri problemi, invece, sono legati al metodo di cottura di questa carne. Infatti, quando dei pezzi di pollo non sono cotti a dovere possono sviluppare batteri pericolosissimi come il campylobacter e la salmonella.
Mangiate tranquillamente il vostro pollo! Tuttavia, abbiate un occhio in più rispetto alle quantità e al metodo di cottura.
