Anche gli esseri umani hanno la coda, ma a un certo punto la perdono: ecco perché e quando accade

Piera Feduzi

Curiosità

I primati moderni sono caratterizzati dalla presenza della coda, elemento che nel tempo e con l’evoluzione l’essere umano ha perso. Perché e quando è successo? Ecco cosa dice la scienza.

Coda
Coda

Gli esseri umani si distinguono dai primati, tra le altre cose, per l’assenza della coda. Questo elemento caratteristico è stato perso nel tempo con l’evoluzione, cosa che ha aperto un enorme dibattito nella comunità scientifica. Recentemente, infatti, alcuni studiosi hanno scoperto l’esistenza nel DNA umano di un gene correlato alla crescita della coda che si è spostato dando vita a una mutazione che ha eliminato per sempre la coda nell’uomo.

Quando gli umani si trovano ancora in stato embrionale sono dotati della coda, che però perdono definitivamente dopo circa otto settimane. Ma perché accade questo e quando precisamente gli umani hanno smesso di avere la coda rispetto ai loro simili? La scienza prova a dare una risposta coerente e interessante al fenomeno.

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Quando e come abbiamo perso la coda?

Lemuri con la coda
Lemuri con la coda

Le ricerche nel campo ipotizzano che l’uomo abbia perduto la sua coda circa 25 milioni di anni fa, quando gli ominidi si sono evoluti diversamente rispetto alle scimmie per la prima volta. Dal confronto dei dati genetici di sei specie diverse di ominidi e di nove specie di scimmie, è stato rinvenuto un gene all’interno del DNA denominato “elemento Alu” nascosto nel gene TBXT, gene che regola lo sviluppo della coda.

Questa mutazione risulta presente nei genomi dell’uomo, al contrario di quelli delle scimmie. Gli scienziati hanno deciso di studiare meglio questa mutazione replicandola nei topi: quelli geneticamente modificati avevano code normali, gli altri ne erano privi. La ricerca ha dimostrato che esistono quindi dei geni coinvolti nello sviluppo di questa parte del corpo così unica e particolare, ma assente nell’uomo.

La spiegazione scientifica è data anche dalle mutate condizioni ambientali e di vita dell’uomo rispetto ai suoi simili. La coda infatti è come un arto, utile alle scimmie per saltare, arrampicarsi, socializzare. Non esiste alcuna possibilità, ormai, che l’uomo riacquisti questa caratteristica preistorica.

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