Torrone dei morti: perché si chiama così, cosa dicono le tradizioni

Valeria B

Curiosità

Torrone dei morti: perché si chiama così, cosa dicono le tradizioni. Cosa bisogna sapere.

Siamo arrivati alla Festa di Ognissanti del 1° novembre, anticipata da Halloween, divenuto popolare anche da noi, e seguita dalla Festa dei Morti o commemorazione dei defunti. In questi giorni, in Italia, vengono preparati o acquistati in pasticceria dolcetti tradizionali. Uno di questi è molto originale. Scopriamolo insieme.

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Torrone dei morti (Foto: Pasticceria Gelateria Della Minerva, Faicchio, Caserta)

È d’uso in varie zone d’Italia consumare nelle festività di inizio novembre alcuni dolci tradizionali dedicati ai morti, che si commemorano il 2 novembre. Molto diffuse sono le cosiddette “fave dei morti“, dei biscotti preparati con la pasta di mandorle, dal sapore dolceamaro.

Le tradizioni sono tante e diverse in tutta Italia. Qui vi segnaliamo un dolce molto curioso: il Torrone dei morti. Si tratta di un dolce tipico preparato in Campania, prima di Natale, proprio per la festa dei morti. A Napoli è chiamato O’ Morticiello o Murticiello. Ecco di cosa si tratta e come viene preparato.

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Torrone dei morti: perché si chiama così,la tradizione

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Non c’è solo Halloween! Spiriti e defunti vengono evocati e celebrati in Italia con feste antiche, per lo più di origine pagana, con le quali nella notte tra il 1° e il 2 novembre si usava, e ancora si usa, lasciare apparecchiata la tavola con latte, biscotti e dolciumi per i defunti che tornano nel nostro mondo. È un modo per dare il benvenuto ai propri cari defunti.

Ogni zona d’Italia ha i suoi dolci e i suoi riti. Qui vi segnaliamo il Torrone dei Morti, tipico dolce campano. Si tratta di un torrone morbido al cioccolato dall’aspetto molto goloso. L’esterno è un involucro in cioccolato fondente glassato, dalla forma classica del torrone, a parallelepipedo, o arrotondata, a mezzaluna. La forma esterna ricorda quella di una bara o cassa da morto. Da qui il nome Torrone dei Morti o Murticiello. Un po’ lugubre, ma buono! L’interno, invece, è morbido, con un ripieno di pasta di cacao, gianduia, caffè, cioccolato bianco o vaniglia, parta di mandorle o di pistacchio, cassata e anche fragole o tiramisù.

Il ripieno è cremoso, niente a che vedere con il torrone tradizionale, e alla pasta morbida possono essere aggiunte nocciole, mandorle o altra frutta secca, a guscio o disidratata. La versione più tradizionale è quella con la pasta di cioccolato e le nocciole. Comunque, le pasticcerie campane ne preparano tante versioni, per tutti i gusti.

In altre zone d’Italia non è molto conosciuto, ma con un po’ di fortuna potete trovare una pasticceria che lo prepara.

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