Radiografie: fanno male ai bambini? Cosa bisogna sapere

Valeria B

Salute e Benessere

Radiografie: fanno male ai bambini? Cosa bisogna sapere sull’effetto dei Raggi X.

A tutti noi prima o poi è capitato di dover essere sottoposti a una radiografia, per una frattura a un arto, il motivo più comune, o semplicemente ai denti. Quando si tratta di bambini, tuttavia, qualche scrupolo in più è necessario. È davvero necessario esporre i bambini ai Raggi X? Sono pericolose le radiografie per loro?

Sono tutte domande legittime a cui proviamo a dare una risposta. Quelle che seguono, comunque, non sono indicazioni di carattere medico ma solo informazioni di carattere generale per aiutarvi ad orientarvi sulla materia e su quello che dovete sapere prima di prendere una decisione.

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Radiografie: fanno male ai bambini?

radiografie bambini

Anche i bambini possono aver bisogno di una radiografia. A seguito di una brutta caduta o un incidente per verificare se hanno subito fratture, per la diagnosi di alcune malattie, come le polmoniti, e anche la semplice radiografia dei denti. Non bisogna esagerare però. Perché l’organismo ancora in sviluppo dei bambini, i loro tessuti e organi sono più sensibili ai Raggi X delle radiografie.

Una lunga esposizione ai Raggi X nel corso del tempo può causare tumori. In genere, le radiazioni delle radiografie tradizionali, come quelle al torace o al cranio, hanno un margine di rischio molto ridotto, di poco superiore all’esposizione alle radiazioni già presenti in natura, nel suolo e nell’aria. Maggiori radiazioni provengono invece da esami più complessi come la TAC (tomografia assiale computerizzata).

Questo vale in linea di massima per gli adulti, a maggior ragione bisogna fare molta attenzione quando si decide di sottoporre a radiografia un minore, bambino o adolescente. Poiché i rischi dell’esposizione ai Raggi X vanno ridotti al minimo, le radiografie vanno fatte ai bambini solo quando è indispensabile.

Quando fare gli esami radiologici ai bambini

In proposito, la scienza medica ha adottato due principi, quello di giustificazione e quello di ottimizzazione, nel valutare la necessità di una radiografia nei pazienti in età pediatrica.

Principio di giustificazione: i bambini vanno sottoposti a radiografia solo quando è necessario, non è possibile ottenere le stesse informazioni sul loro stato di salute attraverso altri tipi di indagini diagnostiche e soprattutto quando i benefici superano i rischi. L’esame radiologico deve essere giustificato.

Principio di ottimizzazione: nell’esecuzione dell’esame radiologico deve essere usata la quantità minore possibile di radiazioni, necessaria alla diagnosi.

La radiografia, inoltre, va fatta solo alla parte del corpo da esaminare. In ogni caso, quando sono possibili vanno preferiti esami diagnostici senza Raggi X, come l’ecografia e la risonanza magnetica (che si differenzia dalla TAC).

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