Bambini che rifiutano il cibo: perchè accade e come comportarsi

Sabrina

Famiglia

Il rifiuto del cibo da parte dei bambini deve essere sempre analizzato tenendo conto dell’età. Il fenomeno dei bambini che rifiutano il cibo, infatti, può avere delle cause diverse per ogni fascia di età.

Può capitare che i bambini rifiutano il cibo che offriamo loro. In questo caso, deve essere compreso, per prima cosa, il significato affettivo che racchiude il gesto di nutrirsi per poi analizzare il fenomeno tenendo conto dell’età del bambino.

Di seguito, vi spieghiamo quali possono essere le cause del rifiuto del cibo nei bambini e come agire di conseguenza.

Bambini che rifiutano il cibo: cause e rimedi

La nutrizione, nel bambino, è un atto che, fin dalla nascita è il mezzo attraverso il quale tra madre e figlio si instaura un profondo legame. Di conseguenza, quando i bambini di 1 anno  rifiutano di mangiare potrebbe essere dovuto alla loro difficoltà di accettare la perdita di questa esclusività con la mamma.

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In genere, quando il rifiuto del cibo si prolunga fino ai 2 anni, il fenomeno potrebbe essere letto come una sorta di rivendicazione da parte del bambino che comincia ad avere una propria personalità. In altre parole, in questo caso, rifiutare il cibo a tavola diventa una sorta di mezzo attraverso il quale rivendicare il proprio posto all’interno del nucleo familiare.

Evitate, dunque, di insistere poiché questo non farà altro che aumentare il senso di ribellione da parte di vostro figlio. E’ consigliabile piuttosto cercare di mediare provando a parlare con il bambino e cercando di capire i suoi gusti. La chiave, in poche parole, è rispettare l’identità del bambino attuando un po’ di diplomazia.

Cosa fare se il problema persiste

Talvolta può capitare che il problema in esame vada avanti anche oltre i 3 anni di età. In questo caso, il fenomeno potrebbe essere connesso ad una richiesta, da parte del bambino, di maggiori attenzioni che vanno ad inserirsi in una generale ricerca e richiesta di amore.

Spesso, peraltro, può essere il segnale di un malessere del bambino che può essere dovuto a cambiamenti drastici nella sua quotidianità come può essere, ad esempio, la frequenza del nido o un trasloco.

Ad ogni modo, la prima cosa da fare è prendere coscienza del fatto che il proprio bambino sta attraversando un momento difficile che, tuttavia, come ogni cosa è destinato a passare.

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Di conseguenza, è da evitare un atteggiamento eccessivamente opprimente fatto di continue insistenze.

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