Pranzi di matrimonio con il green pass: cosa bisogna sapere

Valeria B

Influencer - Esperti

Pranzi di matrimonio con il green pass: cosa bisogna sapere dalle nuove norme.

Dal 15 giugno si potranno tenere di nuovo i ricevimenti e le feste per le cerimonie civili e religiose, dunque anche i pranzi di matrimonio, dopo il lungo stop imposto dalla pandemia. Lo prevede l’ultimo decreto del Governo sulle norme anti-Covid, il decreto legge del 18 maggio 2021 n.65, che ha anticipato alcune delle riaperture previste già nel decreto di aprile.

Dopo una lunga attesa, finalmente si possono festeggiare di nuovo i matrimoni. Lo svolgimento dei ricevimenti dovrà comunque rispettare un preciso protocollo di sicurezza, con linee guida che sono state concordate tra associazioni di categoria, Regioni e Comitato Tecnico Scientifico. Ecco come si festeggerà al 15 giugno prossimo.

Pranzi di matrimonio con il green pass

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Le funzioni religiose non sono mai state fermate, dopo l’uscita dal lockdown della primavera 2020, nemmeno nelle zone rosse. Sono stati introdotti comunque dei protocolli di sicurezza, con tutte le regole da osservare in chiesa, dall’obbligo di mascherina al distanziamento, fino ai limiti di capienza.

I matrimoni, dunque, non sono stati vietati, nemmeno quelli civili. È stato sempre possibile celebrarli in chiesa o in comune, nel rispetto delle regole anticontagio. A non essere autorizzati, invece, erano stati i banchetti, pranzi e ricevimenti di nozze, con parenti e amici. Chi si è voluto sposare lo stesso si è dovuto accontentare di una festa minima, tra soli conviventi, con al massimo la partecipazione delle persone ammesse alle visite private.

Ora, però, i ricevimenti di matrimonio stanno per tornare, anche se con tutte le regole e le limitazioni imposte dai protocolli di sicurezza sanitaria. Per molti promessi sposi è sicuramente un sollievo dopo cerimonie rimandate anche più volte in un solo anno. Una boccata di ossigeno è soprattutto per gli operatori che sono stati costretti a rimanere di fatto fermi.

Grazie al nuovo decreto del Governo che anticipa alcune riaperture, dal 15 giugno prossimo tornano ricevimenti, pranzi e feste di matrimonio. I festeggiamenti, però, dovranno rispettare tutte le regole di prevenzione sanitaria stabilite nelle linee guida che i rappresentanti degli organizzatori di matrimoni hanno concordato con gli esperti del Comitato tecnico scientifico.

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Linee guida per i matrimoni

Per la partecipazione a pranzi e ricevimenti di matrimonio non è più previsto un numero massimo di invitati, si terrà conto della superficie dei locali e della capienza massima consentita.

I ricevimenti si potranno svolgere sia all’aperto sia al chiuso. All’aperto, la distanza tra i tavoli dovrà essere di almeno un metro, invece al chiuso di due metri.

Ai singoli tavoli dovranno sedere, preferibilmente, i conviventi di una stessa famiglia.

Gli invitati dovranno indossare sempre la mascherina chirurgica quando si alzano dal tavolo.

Le portate del pranzo di nozze saranno servite al tavolo dai camerieri con mascherina. Sono consentiti i buffet ma solo con servizio del personale, senza possibilità per gli invitati di toccare il cibo e comunque rimanendo distanziati e con la mascherina.

Anche il fotografo dovrà indossare sempre la mascherina. Le foto di gruppo sono consentite ma distanziati.

I balli nelle sale al chiuso sono consentiti con turni di 15 minuti l’uno, al termine dei quali andranno arieggiati gli ambienti. Comunque, le persone dovranno mantenere una distanza di 2 metri le une dalle altre e indossare la mascherina. All’aperto non è prevista la durata di 15 minuti, ma dovrà essere garantito abbastanza spazio per mantenere il distanziamento, circa 1,2 metri quadrati a persona.

I gruppi musicali dovranno stare distanziati almeno tre metri dagli ospiti, a meno che non siano protetti da uno schermo in plexiglas.

Le bomboniere saranno consegnate direttamente dagli sposi agli ospiti, dopo l’igienizzazione delle mani.

I gestori del ristorante o locale dove si svolge il ricevimento dovranno tenere l’elenco con i nominativi degli invitati per almeno 14 giorni, in modo da permettere in tracciamento se qualcuno dovesse risultare positivo al virus nei giorni seguenti.

Come abbiamo detto all’inizio, per partecipare ai pranzi di matrimonio, quando non si tratta di familiari conviventi degli sposi, è necessario il “green pass“. Si tratta del documento che sarà rilasciato dalle autorità, chiamato anche certificazione verde, che attesterà la vaccinazione, la guarigione da Covid o la negatività al Coronavirus del suo titolare.

Come funziona il green pass

Il green pass italiano, o certificazione verde Covid-19, viene rilasciato per documentare, alternativamente, una delle seguenti tre condizioni:

  • vaccinazione; con rilascio già dopo la prima dose e validità dal 15° giorno dalla somministrazione fino alla seconda dose, poi il pass vaccinale avrà una durata di 9 mesi dalla seconda dose (vaccinazione completa);
  • guarigione; dimostrare di essere guariti dal Covid-19, non oltre i 6 mesi precedenti;
  • test negativo; tampone molecolare o antigenico negativo effettuato entro le 48 precedenti.

Queste regole si applicano dai 12 anni in sui. Se il certificato verde non fosse ancora pronto per il 15 giugno, come documento per la cittadinanza, sarà sufficiente mostrare la certificazione rilasciata alla vaccinazione, il documento che attesta la guarigione dalla malattia o il risultato negativo del test effettuato in laboratorio.

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