Fumo passivo: scoperta incredibile bisogna stare attentissimi ai luoghi in cui fumate

Sabrina

Influencer - Esperti

Un team di ricercatori dell’università di Perugia in merito al fumo passivo è giunto ad una scoperta incredibile che rivela che bisogna stare attentissimi ai luoghi in cui fumate 

Lo studio è stato pubblicato sulla rivista International journal of environmental research and public health. I risultati emersi riguardo al fumo passivo sono estremamente chiari e sono stati sottolineati dagli stessi autori dello studio che, a conti fatti, hanno accesso i riflettori su un problema particolarmente serio.

Fumo passivo: scoperta incredibile bisogna stare attentissimi ai luoghi in cui fumate

In questo articolo andremo ad approfondire in maniera chiara qual è il risultato in merito al fumo passivo e alle sue conseguenze sulla salute. Si tratta senza ombra di dubbio di una scoperta molto importante che deve spingere a riflettere su una problematica che risulta essere sottovalutata da molti e che va a danneggiare soprattutto i bambini e le persone più fragili.

Fumo passivo: la scoperta che cambia tutto

Fumo passivo: scoperta incredibile bisogna stare attentissimi ai luoghi in cui fumate

Tanto per cominciare va detto che il risultato a cui sono giunti gli esperti è che anche una breve esposizione al fumo passivo è in grado di avviare, entro 30 minuti, una serie di meccanismi infiammatori che concorrono alla formazione dei danni tissutali prodotti in seguito a quella ripetuta e a lungo termine.

Nello specifico si è proceduto a ricreare un ambiente domestico. Qui, per più di un’ora sono stati fatti soggiornare gruppi di persone volontarie, non fumatori. Questi sono stati esposti al fumo di alcune sigarette commerciali fatte bruciare in un normale posacenere. Ebbene il risultato è stato che nonostante l’esposizione sia durata solamente per pochi minuti è stato evidenziato un rapido cambiamento nella quantità del recettore p75NTR che altro non è che una proteina che si trova presente all’interno del sangue. Nello specifico risulta essere connessa a processi infiammatori che avvengono nell’organismo.

Alla luce di quello che è la scoperta a cui è giunto il gruppo di ricercatori dunque per poter valutare la presenza o meno dell’esposizione al fumo passivo è possibile ricorrere semplicemente alle analisi del sangue e quindi del dosaggio del predetto recettore. Al momento, difatti, esposizione al fumo passivo è rilevata mediante la raccolta di urine dalla quale è analizzata la concentrazione di nicotina al suo interno.

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