Amianto nocivo, come riconoscerlo per segnalarlo e farlo rimuovere prima di subito

Italia Murolo

Senza categoria

Sappiamo tutti che l’amianto è terribile nocivo per la salute, ma sai com’è fatto? Ecco come riconoscerlo per segnalarlo e farlo rimuovere prima di subito.

Tutti sicuramente siamo a conoscenza del fatto che l’amianto è estremamente nocivo per la salute, ma probabilmente non conosciamo molto di quest’insieme di minerali. È importante essere a conoscenza non solo dei danni che può causare ma anche come riconoscerlo per segnalarlo e farlo rimuovere prima di subito.

Amianto nocivo, come riconoscerlo per segnalarlo e farlo rimuovere prima di subito

L’amianto è un materiale molto usato anni or sono per l’edilizia proprio forse perché non se ne conoscevano i danni che poteva causare. Quest’ultimo è stato rimosso dopo ricerche che ne hanno appurato il livello di tossicità, ma probabilmente sono ancora molti i luoghi dove è rimasto nascosto, quindi è il caso di farlo rimuovere quanto prima. Ecco cosa devi sapere.

L’amianto

L’amianto è un minerale naturale a struttura microcristallina appartenente alla classe chimica dei silicati e alle serie mineralogiche del serpentino e degli anfiboli. La composizione chimica è variabile ed è costituita appunto da fasci di fibre molto fini, che sono divisi in due categorie differenti:

  • I compatti duri, che possono essere sbriciolati o ridotti in polvere solo grazie a mezzi meccanici (per esempio il cemento-amianto) e possono rilasciare fibre in aria solo se vengono abrasi, segati, perforati, spazzolati oppure se deteriorati.
  • E i friabili, che possono essere facilmente sbriciolati o ridotti in polvere con la semplice pressione manuale, liberando fibre da se a causa della poca resistenza.

Per cosa veniva usato l’amianto

Fra i più comuni utilizzi dell’amianto nell’edilizia vanno ricordate le coperture in cemento-amianto; i controsoffitti e le coibentazioni dei sottotetti; cassoni, serbatoi e tubazioni per l’acqua; camini, canne fumarie, tubazioni di scarico di fumi di combustione; pannelli divisori; pavimentazioni in vinil-amianto o addirittura è stato ampiamente utilizzato anche negli indumenti di protezione personale che richiedevano elevata resistenza al calore come tute, guanti, etc. Dato che era quindi normale il suo utilizzo, l’amianto ha provocato nel tempo danni gravissimi a chi risiedeva in tale abitazione o per i lavoratori.

Cosa provoca l’amianto

È stato scoperto che l’amianto a causa delle fibre di cui è composto, sparse nell’aria, hanno causato danni di grave entità. Secondo ricerche e dopo numerosi casi di morte, è stato costatato che queste fibre impercettibili vengono respirate inconsapevolmente e si depositano nelle parti più profonde dei polmoni, restando intatte per diversi anni o anche per tutta la vita. La presenza di queste fibre estranee all’interno dei polmoni può comportare l’insorgenza di malattie come l’asbestosi, il mesotelioma ed il tumore dei polmoni.

Dove trovare l’amianto

In Italia l’amianto è stato per la maggior parte rimosso come precedentemente accennato, ma è ancora possibile trovarlo negli impianti civili e industriali, come componenti di macchine e attrezzature di lavoro, ma non solo dato il grande utilizzo che se ne faceva all’epoca. È importante quindi prendere precauzioni ed essere pronti e saperlo riconoscere per segnalarne la presenza in eventuali abitazioni comuni.

Come riconoscerlo

L’amianto è difficile da individuare soprattutto se mischiato a cemento. Le lastre e i pannelli in amianto invece possono essere riconosciuti più facilmente in quanto tendono a sfaldarsi e il materiale presenta fibre simili a cotone o lana sfibrata. Se quindi hai dubbi e vuoi essere certo che questo materiale non sia nella tua abitazione o nelle vicinanze, è necessario provvedere ad un controllo approfondito da esperti nel settore che provvederanno con assolute misure precauzionali a rimuoverlo o ad un controllo periodico di manutenzione visto che può essere dannoso solo nel momento in cui le fibre possono essere sprigionate nell’aria.

Impostazioni privacy