Parchi acquatici italiani, molti sono stati chiusi dai NAS, cosa è stato trovato?

Sabrina

Influencer - Esperti

I NAS hanno chiuso ben dieci parchi acquatici italiani: ecco in che modo queste strutture mettevano a rischio la salute degli avventori.

Durante il periodo estivo sono molte le persone che si lasciano tentare dalla voglia di divertirsi in uno dei tanti parchi acquatici sparsi sul territorio italiano. Da una serie di controlli effettuati dai NAS però sono state rilevate una serie di irregolarità che hanno spinto le autorità a chiudere ben dieci strutture.

Parchi acquatici italiani, molti sono stati chiusi dai NAS, cosa è stato trovato?

Alla luce di questa notizia è importante sapere quali sono queste presunte irregolarità che avrebbero messo a rischio la salute delle persone che frequentavano le strutture.

Parchi acquatici: la scoperta sconcertante dei NAS

Parchi acquatici italiani, molti sono stati chiusi dai NAS, cosa è stato trovato?

I NAS hanno effettuato un blitz che ha fatto emergere una situazione davvero sconcertante che vede un parco acquatico su quattro non in regola. In particolare, oggetto dei controlli sono stata oltre 250 strutture e tra queste più di ottanta sono risultate irregolari facendo scattare una serie numerosa di sanzioni amministrative e penali che superano i 40 mila euro.

Non solo, per dieci strutture è stata disposta la chiusura per via di irregolarità estremamente gravi che hanno reso impossibile lasciarle aperte al pubbliche. In particolare, le acque impiegate all’interno degli impianti hanno fatto registrare alte cariche batteriche e coliformi fecali. Questo ovviamente li rendeva assolutamente inadatti allo scopo e dunque fortemente pericolosi per la salute degli avventori.

Tra le dieci strutture, 4 sono state chiuse in provincia di Viterbo, Messina e Latina poiché prive dei requisiti di sicurezza. Nelle province di Bari, Reggio Calabria e Napoli, invece, la chiusura è stata disposta dal momento che mancavano le autorizzazioni e dunque erano completamente abusive. Questo è il caso anche delle altre 3 strutture sottoposte a chiusura dove era stata decisa in maniera totalmente arbitraria l’apertura di aree aperte al pubblico e relativo ingresso a pagamento. Ad ogni modo, quella scoperta dai Carabinieri NAS è una situazione davvero sconcertante e per questo è stato comunicato che i controlli continueranno a tappeto per salvaguardare la salute delle persone che frequentano questa tipologia di intrattenimento. Il consiglio, comunque, è di fare molta attenzione e di affidarsi solamente a strutture che hanno i requisiti igienico sanitari nonché i relativi permessi.

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