Salute e Benessere

Covid, l’allarme della nuova variante: non si tratta di Omicron

Il Covid-19 continua a tenere sotto scacco il mondo intero, una nuova variante desta la preoccupazione degli esperti. Ecco di cosa si stratta.

Gli ultimi due anni sono stati davvero difficili da vivere per tutte le persone in ogni parte del mondo, ma il Covid-19 non ha mai concesso la libertà continuando ad essere un reale problema da fronteggiare, così come dimostrato anche dall’azione di massima sicurezza che viene messa in atto in Giappone e Cina prima di entrare nella nazione.

L’estate 2022 segna una ripresa parziale della normalità ma sempre con le dovute accortezze da mettere in atto per evitare il contagio dal virus anche se, nonostante tutto, a destare la preoccupazione degli esperti e dei medici in corsia troviamo la diffusione di una nuova variante del Covid-10.

Ancora allarme Covid

Ebbene sì, come abbiamo avuto modo di spiegare precedentemente, nel corso delle ultime settimane l’allarme Covid è tornato ad essere molto più intenso, pochi mesi dopo la ripresa di un barlume di vita normale e con una netta diminuzione delle restrizioni che hanno caratterizzato gli ultimi anni.

A mettere in allarme gli esperti, medici, scienziati e virologi, era stata la nuova variante Omicron giudicata più aggressiva e contagiosa anche per coloro che avevo già completato il ciclo vaccinale. Invece, nel corso delle ultime ore, direttamente dall’Inghilterra arriva un ulteriore notizia allarmante riguardante la diffusione della variante Centaurus.

Tutto sulla nuova variante Covid

L’allarme arriva direttamente dall’Inghilterra che tra il 2020 e il 2021 è stata pesantemente colpita dal Covid-19, con lunghi periodi di lockdown e isolamento delle città.

A parlare della variante Centaurus è stato il virologo Tom Peacock al The Guardian, spiegando come questa si trovi ancora in fase di studio e attento monitoraggio al fine di conoscerne gli eventuali effetti e conseguenze. Raggiungo dal colosso del giornalismo internazionale, Peacock ha dichiarato: “È difficile prevedere l’effetto di tante mutazioni che appaiono in simultanea. La diffusione della nuova sub-variante conferisce al virus un ‘carattere jolly’ in cui la somma delle diverse tipologie virali potrebbe essere peggiore delle stesse prese individualmente”.

Francesca Guglielmino

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