Hai un rischio alto di cancro ai polmoni? L’invenzione che lo calcola

Beatrice

Salute e Benessere

Una nuova invenzione può aumentare la tempestività della diagnosi e l’efficacia delle cure per quanto riguarda le malattie polmonari

La prevenzione gioca un ruolo essenziale nella cura di ogni tipo di cancro. Sottoporsi a controlli periodici, ma soprattutto avere la possibilità di disporre di strumenti che garantiscano una diagnosi rapida e precisa possono essere un vero salvavita.

Hai un rischio alto di cancro ai polmoni? L'invenzione che lo calcola

Nel tumore ai polmoni, così come in tutte le gravi malattie polmonari, riuscire a riconoscere e diagnosticare per tempo i sintomi della malattia è di vitale importanza. Gli esordi infatti possono essere confusi con altre patologie ben più leggere, e per questo spesso si arriva quando la situazione è già compromessa. La medicina però negli ultimi anni sta facendo passi da gigante e sviluppando tecnologie sempre nuove per combattere questo tipo di problematiche.

Diagnosi più veloci e cure più efficaci sulle malattie polmonari: la svolta dello speciale robot

Hai un rischio alto di cancro ai polmoni? L'invenzione che lo calcola

L’ultima invenzione in tal senso è un robot sviluppato da un team di ingegneri, scienziati e clinici dello STORM Lab dell’Università di Leeds. Questo sofisticato dispositivo, della grandezza di appena due millimetri di diametro, è in grado di raggiungere le profondità più profonde dei bronchi e dei polmoni. In prospettiva apre nuovi scenari per quanto riguarda il prelievo di campioni di tessuto o la somministrazione di terapie contro il cancro o altre malattie. Dei magneti messi all’esterno del paziente seguiranno per guidare il robot, che a differenza del broncoscopio, che viene utilizzato attualmente, ha più facilità e ampiezza di manovra. E’ infatti difficile da maneggiare e sposare, anche perché per andare nelle profondità dei polmoni si è costretti a far passare attraverso il broncoscopio un catetere ancora più piccolo. Il robot ha invece ampi margini di raggiungere agilmente le zone interessate. Al momento il progetto è ancora in fase di studio. E’ stato infatti sperimentato attualmente solo su modello 3-D di un albero bronchiale. Lo step successivo vedrà il test ripetuto su polmoni prelevati da un cadavere. Potrebbero volerci anni, dunque, prima che questo nuovo e innovativo robot arrivi alle strutture. Sarebbe però una vera rivoluzione, non solo perché aumenterebbe la rapidità della diagnosi e l’efficacia delle cure, ma anche perché si tratterebbe di uno strumento dal costo tutto sommato sostenibile, che potrebbe essere accessibile anche ai paesi dove il costo elevato dei macchinari rende difficile fare una campagna di screening.

 

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