Il Sei Nazioni, perché il 2022 è e sarà un anno da ricordare

Beatrice

Curiosità

L’ultimo torneo Sei Nazioni è stato davvero indimenticabile: ecco perché il 2022 sarà un anno da ricordare per il rugby italiano

Per tutti i fans del rugby il torneo Sei Nazioni è sicuramente uno degli eventi più attesi. E’ infatti il più importante torneo dell’emisfero Nord per quanto riguarda il rugby a 15. Prendono parte al torneo Galles, Irlanda, Scozia, Inghilterra, Francia e Italia. Gli azzurri, ultimi arrivati, sono stati ammessi nell’anno 2000, dopo aver battuto il Galles. Da allora quello che prima era il torneo 5 Nazioni ha assunto l’attuale denominazione.

Il 6 nazioni, perché il 2022 è e sarà un anno da ricordare

Questa edizione del Sei Nazioni (il torneo si svolge ogni hanno), è stata vinta dalla Francia, ma ha avuto una importanza incredibile anche per i colori azzurri. Il 2022 per l’Italia del rugby sarà un anno davvero da ricordare.

L’Italia al Sei Nazioni: l’edizione del 2022 storica per i colori azzurri

Il 6 nazioni, perché il 2022 è e sarà un anno da ricordare

L’Italia infatti è tornata a vincere nel torneo Sei Nazioni dopo ben 7 anni e una striscia negativa di 37 partite. Dopo tante sconfitte gli azzurri sono riusciti finalmente a sconfiggere il Galles (ottava nazionale del mondo). Una vera impresa arrivata a pochi secondi dalla fine.

Questa vittoria non ha evitato agli azzurri di conquistare il cucchiaio di legno (il premio che spetta all’ultima classificata del torneo), ma ha evitato che gli azzurri perdessero tutte le partite del torneo. Era dal 2016 che la nostra nazionale chiudeva la manifestazione con zero vittorie. Una vittoria non era proprio attesa dalla nostra nazionale, che ormai era rassegnata a chiudere l’ennesimo Sei Nazioni con il numero zero alla voce vittorie. Ma l’inattesa vittoria ha davvero dato un entusiasmo e una fiducia incredibile all’ambiente. Soprattutto per quanto riguarda il futuro. Gli azzurri infatti sono all’inizio di un nuovo ciclo, dopo che la Nazionale è stata stravolta da diversi cambiamenti sia dal punto di vista dirigenziale che da quello dei componenti della rosa. E’ quindi davvero un segnale importante per tutto l’ambiente, che fa ben sperare per il futuro. Sebbene il rubgy in Italia continui ad avere ancora molto lavoro da fare per raggiungere le nazioni che da anni sono ai vertici di questo sport, è la conferma del bel lavoro e della crescita che negli ultimi anni ha coinvolto tutto il movimento, che sta appassionando sempre più persone e grazie alle nuove leve può davvero guardare al futuro con tanto lavoro davanti, ma anche tanta fiducia.

 

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