Fai Da Te

Non buttare l’olio della frittura: ecco perché e cosa ci puoi fare

L’olio avanzato dopo una gustosissima frittura è un rifiuto difficile da buttare via. Ecco come e in che modo riutilizzarlo per non danneggiare l’ambiente. 

Un buon piatto di frittura è un secondo sfizioso e amato da tutti: sia grandi che piccini. Tuttavia, friggere comporta un problema che tutti, prima o poi, ci siano posti: dopo aver spento il fornello, cosa facciamo con l’olio esausto?

L’olio della frittura, infatti, è un rifiuto davvero difficile da smaltire: buttare via questo ingrediente è davvero inquinante e, di solito, vi sono degli appositi contenitori nei Comuni. Ma non è tutto: sapevate che tale rifiuto si può anche riciclare? Ecco come e cosa farci.

Buttare via l’olio della frittura, che spreco: ecco come riciclarlo

L’olio esausto dopo la frittura viene, essenzialmente, buttato via: non è adatto per un ulteriore giro di fornelli ed è anche maleodorante. Gettarlo, tuttavia, comporta un grande pericolo per l’ambiente. Tutto ciò, infatti, avviene perché sono davvero in pochi a sapere come smaltirlo correttamente e tutti tendono a versarlo nel lavandino.

Questa abitudine è davvero scorretta ed è in grado di mettere in pericolo non solo l’ambiente, ma anche le malcapitate tubature. Esiste un metodo, però, che vi permetterà di evitare questa fase e di riciclare gli avanzi di olio. 

Ci avevate mai pensato? Ecco come fare per riciclare l’olio della frittura, un fai da te davvero facile!

Un modo semplice per il riciclo

Con l’olio esausto della frittura si possono realizzare delle profumatissime candele per la vostra casa. Per questo ingegnoso ed ecosostenibile fai da te vi serviranno davvero pochissime cose.

Occorreranno:

  • Dei vasetti in cui creare le candele;
  • Degli stoppini;
  • Olio usato;
  • Cera di soia.

La prima cosa da fare per realizzare delle candele fai da te è prendere l’olio esausto della frittura e filtrarlo più di una volta. In questo modo verranno eliminati gli eventuali residui di cibo o dell’impanatura.

Successivamente si potrà sciogliere la cera di soia a bagnomaria: una volta completamente fusa si aggiungeranno l’olio e, a piacere, delle gocce di un olio essenziale. Il tutto andrà versato nei vasetti in cui sarà stato già sistemato lo stoppino.

Una volta che la candela si sarà solidificata bisognerà attendere almeno altre 24 ore prima di accorciare lo stoppino della misura che preferiamo e goderci la nostra nuova candela.

Simona

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