L’affidamento esclusivo del minore, quando avviene e perché

Beatrice

Famiglia

L’affidamento dei figli è una delle tematiche più delicate in caso di divorzio. Ecco come agisce la legge per tutelare i minori
Quando un matrimonio arriva al capolinea e si decide di procedere al divorzio la questione più delicata alla quale pensare durante la separazione è senz’altro il futuro dei figli in comune. La tutela del minore è al primo posto per quanto riguarda la legge. Spesso i genitori riescono a mettere da parte le loro divergenze e a collaborare produttivamente per il benessere dei loro figli. Altre volte invece non si riesce a trovare un punto d’incontro per riuscire ad essere genitori insieme.
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Proprio per mettere al riparo i minori da questo tipo di situazioni conflittuali e garantire il diritto alla bigenitorialità del figlio e il diritto alla visita di entrambi i genitori la legge segue un corso ben preciso.

Affidamento dei figli dopo la separazione: come agisce la legge

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La legge stabilisce che il giudice collochi i figli minori presso la residenza che ritiene più idonea per loro (collocamento esclusivo). Qualora si tratti di adolescenti, passati cioè i 12 anni, si tiene conto anche di quella che è la volontà del ragazzo. L’altro genitore mantiene il diritto e il dovere di mantenere un rapporto con i figli, poterli incontrare e avere il proprio ruolo all’interno della loro quotidianità. Il genitore deve contribuire alla crescita e al mantenimento dei figli con un periodico assegno. Entrambi devono infatti contribuire secondo le loro capacità.
Altro argomento spinoso è l’affidamento dei figli, il potere cioè di decidere sulle questioni relative alla crescita, all’istruzione, alla salute e all’educazione dei figli. Questo viene solitamente accordato ad entrambi i genitori. In caso però uno dei due genitori si riveli inadeguato al compito e dannoso per la crescita dei figli, il giudice può disporre un affidamento esclusivo.

Anche in questo caso, l’altra parte mantiene comunque l’autorizzazione a visite e incontri. Al primo posto c’è infatti il benessere del ragazzo, e il suo diritto a ricevere affetto e ad avere legame con entrambi i genitori. Il divorzio è già di per sé una questione che mette a dura prova la stabilità del bambino o del ragazzo, e per questo si tende a tutelarlo il più possibile e a estraniarlo da eventuali dissapori, guerre e scontri con i genitori in modo che possa costruire un rapporto con entrambi.

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