Salute e Benessere

Sangue nelle feci un campanello di allarme, ma non sempre vediamo perché

La presenza di sangue nelle feci può indicare diverse patologie che colpiscono il tratto gastrointestinale, prime tra tutte le emorroidi. Ma cosa possono significare?

Quando notiamo la presenza di sangue nelle feci, la prima cosa da fare in assoluto è recarsi presso uno specialista per valutarne la gravità e la concomitanze presenza di qualche patologia che affligge il tratto gastrointestinale del nostro corpo. Oltre alle emorroidi, disturbo fastidioso alquanto ricorrente e comune, sono diversi i problemi che potrebbe causare il sanguinamento dall’ano e che si manifestano in modo più o meno palese.

Sangue nelle feci

Bisogna infatti distinguere tra i vari tipi di sanguinamento a seconda della colorazione del sangue, all’intensità, alla frequenza e alla presenza di altri sintomi importanti collegati. Questo permette innanzitutto di capire da dove proviene questo sangue e da cosa può essere causato.

Sangue nelle feci, di cosa si tratta

Emorroidi

Il colore del sangue può indicare il tipo di patologia di cui si soffre. Se è rosso vivo e scende subito dopo l’evacuazione, si presenta in genere sulla carta igienica o si può notare nel wc. In questo caso la consistenza è ancora liquida, il sangue è vivido, rosso accesso, vuol dire che proviene dall’ultimo tratto dell’intestino vicino all’ano e che è causato da emorroidi o da ragadi anali.

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Altre volte, invece, il sangue si presenta di colore rosso scuro o nero e anche le feci assumono una tonalità diversa proprio per la presenza di sangue al suo interno. In questo caso vuol dire che arriva dalla parte più alta dell’intestino e potrebbe indicare una patologia di gravità più seria, come la presenza di polipi intestinali o di un tumore del colon-retto. Prima di allarmarsi, però, bisogna valutare diversi fattori come l’alimentazione: alcuni cibi, infatti, per la presenza di alcune sostanze come il ferro potrebbero colorare le feci di scuro.

Un’altra casistica riguarda il sangue occulto nelle feci che si rintraccia solo tramite esami specifici, che vengono in genere consigliati dal medico alle categorie più a rischio di sviluppare il tumore, specialmente dopo i 60 anni d’età. Queste persone devono sottoporsi periodicamente a degli screening per prevenire l’insorgere di questa malattia. Altri sintomi che potrebbero far pensare al tumore del colon-retto sono anche anemia, stitichezza alternata a diarrea, perdita di peso. Ovviamente, prima di ogni valutazione è bene consultare uno specialista.

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La presenza di sangue all’atto dell’evacuazione, ad ogni modo, può essere legata non solo a emorroidi o a tumore ma anche infezioni legate, tra gli altri, a parassiti intestinali, ma anche a malattie sessualmente trasmissibili, colite, diverticolosi, gastroenterite, insufficienza renale.

 

Piera Feduzi

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