I pediatri contro la dad ecco cosa sta succedendo, i danni sono irreversibili!

Sabrina

Salute e Benessere

I pediatri stanno lanciando un allarme che riguarda le probabili conseguenze della dad sui bambini. Ecco cosa rischiano i più piccoli secondo gli esperti.

I pediatri della Società Italiana Cure Pediatriche Primarie si stanno scagliando contro la dad. Il motivo è legato ai danni irreversibili che causerebbe sui bambini.

I pediatri conto al dad ecco cosa sta succedendo, i danni sono irreversibili!

In particolare, la Sicupp è voluta intervenire con un documento sui rischi della didattica a distanza sia per i bambini che per i ragazzi. Scopriamo insieme tutto quello che c’è da sapere su questo interessante argomento.

I pediatri contro al dad: ecco quali potrebbero essere gli effetti negativi sui bambini

I pediatri conto al dad ecco cosa sta succedendo, i danni sono irreversibili!

Stando a quanto dicono gli esperti bisognerebbe aggiornare le norme previste relativamente alla quarantena e, quindi, alla didattica a distanza.

Il motivo risiede nel fatto che i bambini potrebbero soffrire di una serie di effetti negativi. Nello specifico a farne le spese sarebbero i bambini e i ragazzi che presentano i seguenti disturbi:

  • autismo;
  • ritardo nello sviluppo evolutivo;
  • ritardo nel linguaggio;
  • iperattività.

Questo perchè, la didattica a distanza coinvolge tantissime classi di bambini e ragazzi anche sani. Secondo i pediatri, di fatti, non c’è motivo che questi siano reclusi per giorni e giorni.

Di conseguenza, gli esperti chiedono che si possano ridurre i giorni previsti per l’isolamento facendo valere le stesse regole previste per vaccinati e guariti. Per la stessa ragione, tra le misure da rivedere ci sarebbero anche quelle alla base del processo identificativo dei positivi tra i bambini asintomatici.

Molti soggetti compresi tra i 5 e gli 11 anni finiscono per risultare positivi alla fine del decimo giorno di quarantena rendendo necessario l’estensione di tale periodo a 21 giorni. Questo peraltro finisce per impedire ai bambini di poter sottoporsi alla vaccinazione per poter rispettare la quarantena.

A conferma di ciò, i dati alla mano ci dicono che oltre il 10 per cento degli appuntamenti fissati per la vaccinazione dei bambini con età inferiore agli undici anni viene rimandata.

Alla luce di quanto appena detto è importante rivedere le norme previste in materia di didattica a distanza e quarantena poiché le ripercussioni sui bambini potrebbero essere particolarmente negative in particolar modo per la loro salute.

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