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Figlio positivo al tampone, ecco come comportarsi in casa per non creare una pandemia

Molti genitori non sanno come comportarsi quando hanno un figlio positivo al tampone. Ecco tutto quello che c’è da sapere per evitare di contagiare altre persone.

La curva dei contagi sta aumentando, giorno dopo giorno, di conseguenza, sono tantissime le famiglie in cui c’è più di qualche componente risultato positivo al covid.

Quando però, tra le mura di casa, ci sono anche bambini piccoli, può risultare molto difficile capire come comportarsi per evitare di aumentare i contagi.

Figlio positivo al covid: le regole per non diffondere il virus

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Se vostro figlio risulta positivo al tampone è molto importante mettere in atto i giusti accorgimenti per accudirlo nel caso si tratti di un bambino molto piccolo.

L’obiettivo, infatti, è da un lato prendersi cura dei propri figli nel caso risultino positivi, dall’altro evitare di contagiarsi nel caso in cui noi risultassimo negativi.

Per prima cosa è fondamentale utilizzare i dispositivi di sicurezza come la mascherina, così come rispettare le norme ritenute un potente deterrente contro il virus come, ad esempio, quella di lavarsi frequentemente le mani.

Leggi anche: MIO FIGLIO HA AVUTO IL COVID, LO DEVO COMUNQUE VACCINARE? LE RISPOSTE DEGLI ESPERTI AI DUBBI DEI GENITORI

Di conseguenza, coloro che hanno bambini che non sanno ancora alimentarsi da soli, è importante che indossino la mascherina per farlo e dei guanti usa e getta.

Ad intervalli di tempo di almeno 2, 3 giorni, inoltre, è necessario eseguire un’accurata sanificazione di tutti gli ambienti di casa, eliminando polvere e sporco utilizzando prodotti in grado di eliminare eventuale presenza di microbi.

Non solo, è importante avere cura di disinfettare tutti gli oggetti con cui il bambino gioca e pulire i pavimenti con prodotti a base di alcol. 

Ciò detto si tratta di poche e semplici regole, ma che devono essere necessariamente seguite per evitare che il virus in questione possa diffondersi ulteriormente pesando sul sistema sanitario nazionale e, dunque, mettendo in pericolo la vita di altre persone.

Sabrina

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