Addio tatuaggi: ecco cosa cambia da gennaio per gli appassionati

Simona

Lifestyle

Gli appassionati di tatuaggi sono increduli: a breve cambia davvero tutto. Ecco cosa sta accadendo e perché.

tatuaggi cambia

A partire da Gennaio 2022 gli appassionati di tatuaggi avranno molto da temere, sta per cambiare tutto ciò che conoscevano in merito al disegno e la notizia ha destato molto scalpore. In Italia ci sono ben 7 milione di persone che hanno un tatuaggio e, almeno il 30% di essi, sono giovanissimi. 

Ecco cosa cambia a partire dal prossimo mese e quale è il motivo di questa decisione: la notizia ha allarmato molte persone e scatenato già le prime proteste.

Tatuaggi, da gennaio l’incredibile novità: ecco cosa cambia per sempre

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Da Gennaio 2022 i tatuaggi non potranno più essere a colori, o meglio, non potranno più contenere determinati colori. A deciderlo è l’Unione Europea che ha definitivamente eliminato dalla circolazione colori quali il rosso, il giallo, l’arancione e il marrone: i colori più comunemente utilizzati, tra l’altro.


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Questa regola limitante e severissima non è un capriccio etico ma, al contrario, un’allerta di salute. Gli inchiostri colorati, infatti, contengono l’isopropanolo: essa è una sostanza sterilizzante che viene aggiunta al colore per eliminare i batteri e di cui l’Unione Europea ha recentemente regolato l’utilizzo.

Le uniche due eccezioni consentite riguarderanno il blu e il verde: per questi due colori, infatti, non esistono alternative di utilizzo e quindi potranno essere ancora impiegati.

La notizia ha scatenato le proteste dei tatuatori che dovranno apportare enormi modifiche ai propri lavori.

Le proteste dei tatuatori e una piccola speranza

L’opinione dei tatuatori, in questo caso, è stata divisa e contrastante. Una parte di loro, infatti, ha pensato ai rischi per la salute che il continuo impiego di questa sostanza avrebbe potuto portare con sè. Costoro hanno accolto con tranquillità la notizia di dover tornare al vecchio e classico disegno in bianco e nero.


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L’altra parte che ha alimentato le proteste, invece, ha pensato al danno che tale decisione infliggerà al proprio lavoro. La realtà è che le industrie che producono questi colori hanno avuto più di un anno per adeguarsi alle nuove norme, ma non l’hanno fatto.

Un anno fa, infatti, era stato reso obbligatorio per questi impianti di produzione indicare sull’etichetta la composizione, la presenza di nichel ed eventuali rischi di allergia ad esso correlato. Dopo aver ignorato completamente tale invito al cambiamento è arrivato lo “smantellamento definitivo”.

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