Dopo un infarto non si è invalidi, ecco come si riprende a vivere meglio

Sabrina

Salute e Benessere

Molte persone pensano, sbagliando, che dopo che si è stati colpiti da un infarto è molto difficile ritornare a vivere la vita di prima, in pratica, se non impossibile. In realtà, ciò è possibile, ecco come.

Dopo un infarto non si è invalidi, ecco come si riprende a vivere meglio

La prima cosa che bisogna affermare è che dopo un infarto non ci si deve comportare come se si fosse invalidi.

Nella maggior parte dei casi, infatti, è possibile svolgere tutte le attività che si svolgevano prima.

Ciò detto, scopriamo nel dettaglio come si riprende a vivere meglio.

Dopo un infarto non si è invalidi: ecco cosa si può tornare a fare

Tra le tante attività che le persone infartuate si chiedono se potranno ritornare a praticare c’è sicuramente quella di guidare.

Gli esperti affermano che, in genere, è possibile farlo praticamente già a partire dalla prima settimana dopo l’evento. Tuttavia, inizialmente vanno evitate distanze eccessivamente lunghe per evitare l’accumulo di stanchezza e di stress, nel caso si rimanga imbottigliati nel traffico.

Anche passeggiare è un’attività che si può riprendere a svolgere a patto che non ci si rechi in luoghi con altitudine superiore ai 1500 metri.

Dopo un infarto non si è invalidi, ecco come si riprende a vivere meglio

In caso contrario, infatti, è possibile andare incontro ad una serie di problematiche tra cui:

  • difficoltà respiratorie;
  • fame d’aria;
  • eccessivo sforzo fisico.

Tali sintomi sono dovuti al fatto che, a che queste altezze, l’aria tende ad essere più rarefatta creando maggiori difficoltà a respirare.

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A dover essere evitati, tra l’altro, sono anche gli ambienti eccessivamente secchi come anche quelli troppo umidi.

Al di là di queste accortezze, è possibile anche riprendere l’attività lavorativa ovviamente a patto che non si pratichi un lavoro troppo usurante che possa sottoporre il corpo ad uno sforzo che, avendo subito un infarto, è sicuramente meglio evitare.

Ciò detto, è importante recarsi dal proprio medico curante che in base al vostro quadro clinico possa consigliarvi in maniera precisa tutte le attività che potete o non potete fare.

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