Finalmente tamponi gratuiti ai lavoratori che aspettano il green pass

Valentina

Salute e Benessere

I lavoratori che sono in attesa del green pass dopo la prima dose del vaccino possono fare i tamponi gratuiti; ecco i dettagli.

Una bella notizia per i tantissimi lavoratori che hanno fatto la prima dose del vaccino, ma ancora non hanno ottenuto il green pass.

Orami, dal 15 ottobre per poter lavorare bisogna avere il green pass. La certificazione si ottiene se si è fatto il vaccino (dopo 15 giorni dalla prima dose) o facendo il tampone il cui valore dura pochi giorni ed il costo è a carico del dipendente.

Tamponi gratuiti ai lavoratori: ecco dove

Green pass

Da sabato 23 ottobre i lavoratori chi ha fatto la prima dose del vaccino, ma ancora non è entrato in possesso della certificazione verde si vedrà rimborsato le spese sostenute per il tampone.


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La prima Regione che ha dato via all’iniziativa è il Piemonte; per accedere agli hotspot pubblici è necessario prenotare il tampone attraverso il portale www.ilPiemontetivaccina.it o su SalutePiemonte.it. Una volta entrati bisognerà inserire i dati di codice fiscale e tessera sanitaria si potranno scegliere hotspot sul territorio di residenza, data e ora dell’appuntamento (in base alle disponibilità).

Al momento del tampone si dovranno presentare:

  • la prenotazione
  • l’ autocertificazione che attesta la condizione di lavoratore
  • il certificato vaccinale rilasciato all’atto della prima somministrazione
  • un documento di identificazione valido
  • la tessera sanitaria

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Il presidente della Regione, Alberto Cirio, ha dichiarato: “Abbiamo scelto questa procedura per agevolare i cittadini nell’organizzazione della giornata. Sarà così possibile evitare code e ottimizzare al massimo i tempi di attesa per il tampone. In Piemonte ci sono ancora più di 280 mila persone in età lavorativa non vaccinate e ci auguriamo che questo possa essere un incentivo in più per scegliere il vaccino, lo strumento più forte che abbiamo per mettere in sicurezza la nostra vita e il nostro lavoro. Un grazie particolare va alle nostre Asl che ancora una volta si sono strutturate in pochissimo tempo per offrire questo servizio in più”.

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