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Vedere un film in casa non vuol dire pagare per forza il canone RAI: ecco chi lo deve pagare

Vi siete mai chiesti chi è tenuto a pagare il canone Rai? Ecco come fare per vedere un film in casa senza corrispondere la cifra annua.

Il possesso di un apparecchio televisivo comporta il pagamento del canone Rai: questa tassa è una sorta di tributo su questo genere di apparecchiatura tecnologica in grado di ricevere o codificare il segnale del digitale terrestre.

Dunque, questa tassa grava su chiunque possegga almeno un apparecchio all’interno della propria abitazione di residenza o di un’altra di suo possesso. Non utilizzare l’apparecchio o guardare la televisione solo sporadicamente non esclude il pagamento del canone che, infatti, rappresenterebbe una semplice tassa per il possesso.

Tuttavia, ci sono degli indiidui che sono esentati dal pagamento: facciamo più chiarezza sulla questione.

Chi deve pagare il canone Rai: facciamo un pò di chiarezza

In sostanza, a partire dal 2016 pagare il canone Rai è diventato obbligatorio: è stata introdotta, infatti, la presunzione di possesso di almeno un televisore ad abitazione. Per questo motivo da quell’anno questa tassa è automaticamente addebitata in bolletta dai gestori di fornitura elettrica.

Anche chi è stabilmente residente all’estero è tenuto a corrispondere tale cifra se possidente di una casa in Italia.

Ci sono, invece, delle categorie che non devono corrispondere tale cifra: scopriamo insieme chi sono.

Chi non deve pagare questo tributo

Tra le categorie esonerate dal pagamento del canone Rai ci sono, senza dubbio, coloro che dichiarano di non possedere un apparecchio di tale genere.

Non devono pagarlo anche:

Gli over 75 con un reddito annuo non superiore a 8000 euro;
I militari delle Forze Armate per quanto riguarda gli apparecchi di uso comune;
I militari di cittadinanza straniera appartenenti alle Forze NATO;
Gli agenti diplomatici e consolari;
I cittadini che dichiatano di non possedere una tv.