Curiosità

Basta lavorare troppo, bisogna fare come in Islanda!

Lavorare 6 o 7 giorni alla settimana è sbagliato! E’ stato infatti dimostrato che 4 è il numero magico di giorni lavorativi. Il grande successo in Islanda!

Il mondo del lavoro può essere parecchio stressante, spesso bisogna lavorare molte ore per quasi tutta la settimana. In questo modo, molti lavoratori, non riescono a godersi nemmeno il giorno di ferie settimanale, per lo stress accumulato a lavoro o per la troppa stanchezza.

In Islanda è invece accaduto il contrario: la settimana di lavoro cortissima è divenuta realtà da un bel po’!

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Lavorare in Islanda: l’esperimento vincente

La BBC ha riportato gli incredibili risultati prodotti da un test dalla durata di quasi 5 anni, condotto dai ricercatori islandesi per conto del governo e dal consiglio comunale di Reykjavík.

In Islanda, tra il 2015 e il 2019, è stato condotto un esperimento sociale sulle modalità di lavorare dei dipendenti pubblici, diminuendo la settimana lavorativa da 5 giorni a 4.

I ricercatori hanno spiegato che la maggior parte dei lavoratori del settore pubblico, hanno potuto beneficiare per 4 anni, di una settimana lavorativa più corta, senza alcuna diminuzione dello stipendio. Questo si è tradotto in:

  • meno stress
  • ridotto rischio di esaurimento nervoso
  • miglior equilibrio tra vita lavorativa e vita privata.

E la produttività? Lavorare di meno, a quanto pare, non diminuisce la redditività dei dipendenti poiché nella maggior parte dei casi migliora, o rimane stabile.

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Dall’Islanda alla Spagna. E in Italia?

Grazie alla realtà Islandese, anche altri paesi stanno provando ad introdurre e sperimentare settimane lavorative più corte. In Spagna la società Unilever sta diminuendo del 20% l’orario lavorativo dei suoi dipendenti, portandolo a 32 ore settimanali, senza alcuna diminuzione dello stipendio.

Aumentando la qualità della vita dei lavoratori, anche il lavoro ne beneficerebbe, poiché un lavoratore felice e riposato è più produttivo di uno stanco e nervoso.

L’esperimento Islandese però, è di tutt’altra portata, poiché non si limita a una piccola fascia di lavoratori, ma alla maggior parte della forza lavoro pubblica Islandese.

Si parla di 2500 lavoratori, cioè l’1% della popolazione attiva, operante in vari settori come: scuole, ospedali, comuni ed uffici. Gli incredibili risultati dell‘esperimento condotto hanno convinto i sindacati islandesi a rinegoziare le condizioni estenuanti dei modelli lavorativi. L’86% dei dipendenti di varie realtà è passata a orari brevi mantenendo lo stesso stipendio.

Questi risultati fanno ben sperare i lavoratori di tutto il mondo. Se anche in Italia si potesse affrontare l’argomento, tutti avrebbero una vita lavorativa più sana e soddisfacente.

Sonia

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