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Giulia De Lellis e l’errore esagerato sulle creme solari

Giulia De Lellis è un’influencer molto nota che ultimamente ha parlato della differenze tra le creme solari, scatenando repliche e forti critiche. Scopriamo cos’ha detto e perché ha sbagliato.

Tutti conoscono l’importanza della crema solare quando ci si espone al sole ma pochi hanno chiara la differenza tra i diversi fattori di protezione. Grazie all’intervento infelice di Giulia De Lellis cerchiamo di fare chiarezza.

LEGGI ANCHE: CREMA SOLARE COME RICONOSCERE QUELLA ADATTA

Secondo Giulia De Lellis le creme solari sono tutte uguali

In una delle ultime stories su Instagram la De Lellis ha raccontato un episodio:

L’altro giorno do la protezione 50 a Ludo e mi fa ‘no la 50 protegge troppo non mi abbronzo preferisco mettere la 30’. In realtà la 50, la 30 e la 20 proteggono tutte allo stesso modo, solo che la 50 dura di più, la 30 meno, la 20 ancora meno, la 15 ve la dovete mettere ogni 2 ore. Non cambia nulla semplicemente se prendete la 50 ve la dovete mettere meno volte durante la giornata“. 

E’ questa la frase incriminata.

Innanzitutto non è vero che le creme solari proteggono tutte allo stesso modo, e la differenza sta proprio nel fattore di protezione solare, l’Spf.

LEGGI ANCHE: PRENDERE IL SOLE AL MARE SENZA SCOTTARSI: LE PRECAUZIONI CONSIGLIATE

Cos’è l’Spf e da cosa protegge

La sigla Spf sta per Sun Protection Factor ed è espresso in un numero che misura la capacità di proteggere dalle radiazioni pericolose, le UVB.

Quando si parla di radiazioni solari ci si può riferire alle radiazioni UVA, UVB e UVC, dove UV sta per raggi ultravioletti:

  • gli UVA promuovono la formazione della melanina e quindi l’abbronzatura
  • gli UVB sono più dannosi degli UVA, aumentando il rischio di cancro, ma attivano il metabolismo della vitamina D
  • gli UVC, i più pericolosi per l’uomo, sono schermati dallo strato di ozono dell’atmosfera

Le creme solari quindi aiutano a schermare gli UVA e gli UVB e il fattore di protezione, che può andare da 6 a oltre 50, indica la percentuale di raggi UVB filtrati:

  • un SPF 50 offre uno schermo dai raggi UVB pari al 98%
  • un SPF 30 uno pari al 97%
  • un SPF 15 uno pari al 93%, ecc.

In altre parole le creme che hanno un maggiore SPF non fanno abbronzare di meno, ma più lentamente, con meno rischi di eritemi, scottature e cancro, e l’abbronzatura dura di più.

Importante: le creme non vanno spalmate sul momento ma almeno 20 minuti prima di esporsi al sole perché la pelle deve assorbire. Inoltre occorre rimetterle ogni 2 ore, a meno che non si faccia il bagno perché in tal caso occorre farlo prima.

Elsa

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