Allergia al polline: quali alimenti non si devono consumare

Valentina

Salute e Benessere

Ecco per chi soffre di allergia al polline, soprattutto in primavera, i cibi che dovrebbe evitare; si, perchè anche l’alimentazione è da tenere sotto controllo. 

La primavera è una stagione bellissima, le temperature si fanno più miti, gli alberi si iniziano a coprire dei germogli/frutti, ma per chi soffre di allergie è un periodo difficile da affrontare. L’allergia al polline riguarda il 20% della popolazione e comporta una serie di sintomi molto fastidiosi: irritazione e gonfiore alle mucose degli occhi e del naso, spesso associati a prurito. Chi ne soffre dovrebbe stare ben alla larga da graminacee, cipressi, noccioli, betulle, parietarie e molto altro.

I cibi che non vanno bene con l’allergia al polline

Allergie di primavera
Allergia al polline: quali alimenti non si devono consumare

Non bisogna solo fare attenzione all’ambiente che ci circonda, ma anche all’alimentazione che, secondo vari studi, può essere responsabile di un’aggravamento dell’allergia. In alcuni alimenti ci sono molecole che sono molto simili a quelle presenti nel polline e che vengono per questo riconosciute come “ostili” dal sistema immunitario; vediamo quali sono:

  • Betulacee: parliamo di frutta e verdura e nello specifico: pere, banane, mele, nespole, pesche, ciliegie, albicocche, prugne, kiwi, lamponi, fragole, carote, sedano e finocchio. Anche poi da tenere sotto controllo il prezzemolo, il pepe verde ed alcuni tipi di frutta secca come le nocciole, le noci, le arachidi e le mandorle.

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  • Parietaria: tra cui pisello, fagiolo, arachide, pistacchio, anche la soia, il gelso, il melone, il kiwi, la ciliegia, le patate, il basilico ed infine anche l’ortica.
  • Graminacee: tra le quali troviamo ancora il kiwi, il melone, l’albicocca, la prugna, la ciliegia, la pesca, le mandorle, il sedano. In più c’è anche il frumento, il mais, il riso, l’orzo, la segale, l’avena, l’assenzio e l’ambrosia.

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  • Composite: banana, anguria, mela, melone, castagne arachide, noce, nocciola, pistacchio, ma anche la camomilla, il dragoncello e il tarassaco.

Le reazioni a seguito dell’ingestione del cibo possono essere diverse; si passa dal bruciore della bocca al gonfiore ed al prurito, ma con il passare del tempo si può estendere anche ad altre parti del corpo.

Come sempre vale l’indicazione di consultare il medico di base o un nutrizionista esperto che vi saprà consigliare le analisi e la cura/dieta più giusta anche in base al grado ed al tipo di allergia.

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