Disinfettare la mascherina protettiva: come fare

Valeria B

Salute e Benessere

Disinfettare la mascherina protettiva: ecco come dovete fare. I consigli utili.

Ormai da più di un anno tutti indossiamo le mascherine protettive contro il Coronavirus e abbiamo imparato a conoscere i diversi tipi e le loro funzioni. Che siano chirurgiche, filtranti FFP2 o FFP3 oppure in tessuto lavabile e personalizzate, ognuno ha la sua a seconda delle esigenze personali e delle abitudini. Le mascherine, per fortuna, sono anche colorate o a fantasia e non solo bianche o azzurrine, i colori che fanno tanto ospedale.

Dopo tutto questo tempo dovremmo aver imparato a usarle, si spera. Anche perché non ce ne libereremo a breve. Infatti, se con l’avanzamento della campagna vaccinale e il calo dei contagi l’epidemia di Covid-19 migliora, dovremo ancora indossarle a lungo. Magari non più all’aperto ma nei luoghi chiusi e affollati sì.

Dunque, tenete da parte le vostre mascherine già acquistate e fatene scorta per il futuro. Se invece avete mascherine riutilizzabili ricordatevi di igienizzarle. Qui di seguito vi proponiamo un riepilogo su come disinfettarle.

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Disinfettare la mascherina protettiva: come fare

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Abbiamo già pubblicato una guida pratica al lavaggio della mascherina in tessuto riutilizzabile, con l’indicazione di tutte le procedure corrette. Se la mascherina è lavata in modo corretto, a mano o in lavatrice, in acqua calda dai 40 ai 60 gradi, e con un buon sapone igienizzante o con l’aggiunta di un additivo disinfettante, dovrebbe bastare.

Se invece avete qualche scrupolo in più, potete disinfettarla con un po’ di alcol, prima di lavarla. Scopriamo come fare e soprattutto quando vanno disinfettate le mascherine.

Quando e come disinfettare

Prima di tutto, dovreste sapere che non tutte le mascherine protettive possono essere disinfettate, semplicemente perché sono monouso e dopo averle utilizzate dovete gettarle subito nei rifiuti. Questo vale assolutamente per le mascherine chirurgiche che sono usa e getta e dunque non vanno riutilizzate, ma anche per le mascherine filtranti FFP2 e FFP3 che non sono riutilizzabili.

Per capire se una mascherina FFP2 o FFP3 (anche KN95) è riutilizzabile, bisogna leggere il codice stampato sulla sua superficie esterna. Se accanto alla sigla della mascherina appare la lettera R significa che è riutilizzabile se invece appare la sigla NR allora non è riutilizzabile.

La mascherine FFP2 e FFP3 riutilizzabili possono essere disinfettate, anzi vanno disinfettate dopo l’utilizzo. A certe condizioni anche quelle non riutilizzabili possono essere igienizzate per un nuovo utilizzo. Questo è concesso quando queste mascherine sono state indossate per un tempo molto breve.

Il modo più semplice ed efficace per disinfettare le mascherine è l’uso dell’alcol. Potete acquistare una soluzione disinfettante a base di alcol in farmacia oppure usare l’alcol semplice purché sia al 70%. Non deve essere meno perché non sarebbe efficace ma nemmeno di più perché altrimenti rischia di evaporare troppo in fretta.

Prendete dunque la vostra mascherina riutilizzabile in tessuto o FFP2 e FFP3 e spruzzate sulla superficie esterna e interna la soluzione alcolica. Dunque è consigliabile che l’alcol o il disinfettante alcolico sia in una confezione con erogatore a spruzzo.

Prima di disinfettare la vostra mascherina ricordate di lavare e igienizzare bene le mani. Quindi procedete come indicato e infine riponete la mascherina in un luogo pulito e asciutto. Prima di indossarla di nuovo fate passare almeno due ore.

Per ogni dubbio su riutilizzo o eventuale contaminazione della mascherina è meglio gettarla via e utilizzare una nuova. Oggi se ne trovano moltissime in commercio, di tutti i tipi e a prezzi economici.

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