Proprietà del caffè d’orzo: come e quando berlo

Valeria B

Salute e Benessere

Le proprietà del caffè d’orzo: com’è fatto, come e quando berlo. Che cosa bisogna sapere.

Molte persone amano il caffè d’orzo e lo bevono volentieri in sostituzione del caffè vero e proprio, perché più leggero e soprattutto senza caffeina.

Il caffè d’orzo, infatti, non è un vero caffè. È così chiamato per la preparazione analoga a quella della bevanda caffè, ma il vero caffè è quello che si ricava dalla piante tropicale Coffea. Il caffè d’orzo, invece viene dall’orzo, che è un cereale.

Questa bevanda è stata introdotta in Italia come surrogato del caffè, nel periodo prima e durante la seconda guerra mondiale. Quando a causa dell’embargo per la guerra d’Etiopia, il prezzo del caffè era salito alle stelle, diventando inaccessibile.

Il gusto tostato dell’orzo, la leggerezza della bevanda e soprattutto l’assenza di caffeina hanno fatto sì che questa bevanda restasse nelle abitudini di consumo degli italiani. Scopriamo le caratteristiche del caffè d’orzo e come preparalo alla perfezione.

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Bere caffè d’orzo (Foto di Andrea Piacquadio da Pexels)

Proprietà del caffè d’orzo: come e quando berlo

Il caffè d’orzo ha molto successo tra gli italiani, soprattutto come bevanda serale, grazie alla sua totale assenza di caffeina. Questa bevanda, infatti, non ha nulla a che vedere con il caffè perché viene ricavata da un cereale tostato e macinato, l’orzo appunto. Il colore scuro e il gusto della tostatura, comunque, ricordano vagamente quelli del caffè e sebbene la bevanda sia più acquosa e leggera per molti è un valido sostituto del caffè.

La polvere utilizzata per il caffè d’orzo viene ottenuta dal processo di tostatura o essiccazione e macinatura dei chicchi di orzo. Questo cereale ha una storia che si perde nella notte dei tempi. Era molto utilizzato dagli antichi come alimento, ricavandone la farina per fare il pane, prima della diffusione del frumento. Dall’orzo gli antichi hanno creato la birra.

Oggi è consumato sia come cerale che come caffè, filtrato, infuso o solubile.

Il caffè d’orzo è comunemente ritenuto una bevanda più leggera e salutare del vero caffè. La differenza fondamentale, come abbiamo detto, sta nell’assenza di caffeina, che lo rendono adatto al consumo serale e alle persone a cui è sconsigliata l’assunzione di caffeina per motivi di salute.

Ha un basso contenuto calorico ed è sostanzialmente privo di grassi. Grazie al contenuto di sali minerali come potassio, fosforo, calcio, ferro e di piccole quantità di zinco, il caffè d’orzo ha diverse proprietà salutari. È antinfiammatorio, antisettico e antiossidante, quindi aiuta a combattere l’invecchiamento cellulare. Ha proprietà diuretiche, favorisce la digestione e il transito intestinale. Aiuta a tenere sotto controllo il livello li colesterolo nel sangue.

Naturalmente, come per tutti gli alimenti, va evitato il consumo eccessivo, perché come tutti i prodotti tostati contiene acrilammide, una sostanza che si forma quando i prodotti ricchi di amidi, come l’orzo, sono sottoposti ad elevate temperature. L’assunzione di quantità eccessive e per una lunga durata di acrilammide è cancerogena.

Come si prepara

Il caffè d’orzo, in tazza piccola o grande, si prepara come la bevanda al caffè. Il prodotto tostato e macinato può essere versato nel filtro della moka o nella caffettiera napoletana. Esistono anche delle caffettiere specifiche per l’orzo che sono chiamate orziere e hanno un filtro più adatto ai granuli più grossolani dell’orzo tostato e macinato.

Sono disponibili anche capsule e cialde. Il caffè d’orzo può essere preparato come il caffè alla turca, ovvero lasciandolo in infusione nell’acqua bollita e poi filtrato con un colino. Questa è la versione più leggera della bevanda.

Infine, sono disponibili anche le polveri solubili. In questo caso, il caffè d’orzo si prepara semplicemente sciogliendo la polvere nell’acqua calda.

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Orzo (Foto di Ulrike Leone da Pixabay)
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