Salute e Benessere

Infarto sotto i 55 anni, perchè è rischioso per una donna

In caso di infarto nelle donne sotto i 55 anni le conseguenze possono essere anche molto rischioso. Ecco tutto quello che c’è da sapere al riguardo.

L’infarto è un fenomeno davvero molto pericoloso per la propria incolumità, ma non tutti sanno che può essere ancor più rischioso se si manifesta nelle donne che hanno un’età al di sotto dei 55 anni. Ciò significa in poche parole che in base all’età e al sesso della persona colpita dal fenomeno, si può andare incontro a conseguenze diverse.

Ciò detto, scopriamo insieme tutto quello che c’è da sapere riguardo a questo fenomeno senza dubbio molto pericoloso ma che può diventarlo ancor di più in determinati casi.

Infarto: ecco perchè nelle donne sotto i 55 anni di età è più pericoloso

Un gruppo di ricercatori dell’Università di Yale ha scoperto che in caso di infarto le conseguenze possono essere molto gravi nelle donne giovani rispetto che negli uomini. In particolare, è emerso che a partire dai 55 anni le donne sono solite soffrire di problemi al cuore in misura maggiore rispetto ai maschi.

Lo studio è stato condotto su oltre 2mila pazienti che sono stati colpiti da infarto del miocardio. Ebbene, il risultato è che i fattori di rischio sono differenti. Nelle pazienti, i rischi che si associano all’insorgere di infarto sono il fumo, il diabete, l’ipertensione come anche al predisposizione genetica. Nei pazienti, invece, i fattoi di rischio sono legati in larga parte dai valori alti di colesterolo, la depressione o anche dall’obesità e da una vita sedentaria.

Stando ai ricercatori che hanno condotto lo studio, grazie a queste informazioni si può mettere in atto una terapia più efficace e dunque più mirata, cucita addosso al paziente. Mettere in atto trattamenti su misura della singola persona, difatti, risulta essere uno strumento fondamentale grazie al quale riuscire ad ottenere il massimo beneficio in termine di salute e di conseguenza di prevenzione contro l’infarto. Alla luce di quanto appena detto, non resta che auspicare nuovi e ulteriori ricerche in merito al fine di ottenere informazioni sempre più dettagliate su quali sono le modalità di intervento e soprattutto di prevenzione del fenomeno in questione.

Sabrina

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