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Terza dose del vaccino, si ma non troppo presto e attenzione alla quarta dose: le parole degli esperti

Tra l’arrivo di nuove varianti e la necessità di nuove dosi di vaccino si è creata una grande confusione: ecco cosa dicono gli esperti in merito a terza e quarta dose.

L’Italia è nel pieno del richiamo per le terze dosi del vaccino contro il Covid, le cosiddette dosi “booster”. Israele, invece, ha appena cominciato la somministrazione delle quarte dosi. In questo clima di nuove varianti è lecito dirlo: che confusione!

Quando la curva dei contagi ricomincia a salire e il panico comincia a diffondersi nuovamente, arriva il momento di affidarsi nuovamente agli esperti del settore e alle loro parole rassicuranti. 

Ecco cosa dicono gli esperti in merito alla terza e alla quarta dose.

Terza e quarta dose del vaccino anti-Covid: le parole degli esperti

La nuova variante Omicron ha causato una grande impennata dei contagi: questo a causa della grande trasmissibilità che la caratterizza. Per correre ai ripari, l’intero mondo si è affidato alle terze dosi “booster” del vaccino anti-Covid: solo le prime due, infatti, si sono rivelate poco efficaci.


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Ma se parte del mondo, addirittura, comincia a parlare già di quarto richiamo un po’ di confusione è lecita: fin quando dovremmo sottoporci a questi richiami per essere finalmente protetti? Per togliere ogni dubbio e non lasciare spazio a fake news o suggestioni, le parole degli esperti del settore sembrano fondamentali. 

Ecco cosa dicono gli esperti in merito alle terze e alle quarte dosi del vaccino.

Gli esperti si pronunciano su terze e quarte dosi

Ad oggi, la terza dose “booster” del vaccino anti-Covid viene somministrata a partire dal quarto mese dopo la seconda. Seconda e terza, dunque, sono separate da un lasso di tempo di 120 giorni. Farla prima è dannoso perchè si mette il corpo in contatto con una troppo elevata dose di anticorpi, farla dopo espone maggiormente al rischio dell’infezione e delle sue complicanze.


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Per quanto riguarda la quarta dose, invece, essa ha iniziato ad essere somministrata da qualche giorno ai cittadini di Israele. Si tratta di un richiamo aggiuntivo che permetterebbe maggiore protezione dalle varianti. Ad oggi, Israele è l’unico Stato che ha approvato queste somministrazioni aggiuntive solo per il personale sanitario e gli over 60. 

Non è inverosimile immaginare che in altri Paesi possa essere seguito il modello israeliano: stessa cosa accadde con le terze dosi qualche tempo fa. Ovviamente, qualora dovesse accadere, anche in altri Paesi si opterà per la priorità a over 60 e a personale sanitario a rischio. 

Simona

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