Salute e Benessere

Tumore al seno: come fare l’autopalpazione

Tumore al seno: come fare l’autopalpazione. Le indicazioni utili da conoscere.

La prevenzione è cruciale contro il tumore al seno. Tutti lo sappiamo. Dagli esami da fare periodicamente al corretto stile di vita da seguire, sono diverse le azioni da mettere in atto contro questo cancro insidioso e diffuso. Molto importante, poi, è l’autopalpazione.

Oltre a sottoporsi una volta all’anno a mammografia ed ecografia al seno, è importante che donne imparino a controllarsi da sole l’eventuale presenza di noduli al seno con l’autopalpazione.

Questo permette la tempestività della diagnosi di tumore al seno, prima ancora degli screening, nel caso una donna si accorga di modifiche sospette, irregolarità o altre anomalie.

Di seguito vi riportiamo le indicazioni degli esperti su come fare l’autopalpazione al seno.

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Tumore al seno: come fare l’autopalpazione

I medici consigliano di fare l’autopalpazione al seno una volta al mese. Nelle donne fertili si consiglia il periodo tra il settimo e il quattordicesimo giorno del ciclo mestruale, quando il seno non è teso come nei giorni del ciclo e in quelli che lo precedono, con le ghiandole gonfie e doloranti. Per le donne in gravidanza e in menopausa, invece, va bene qualunque momento.

L’autopalpazione è utile per individuare qualcosa che non va al seno, come eventuali noduli sospetti. Sarà, tuttavia, la visita medica a confermare se quello che la donna ha scoperto da sola è anomalo o se si tratta di un innocuo rigonfiamento. Nel seno, infatti, si possono formare anche cisti o fibroadenomi che hanno carattere benigno. In ogni caso, l’autopalpazione è importante proprio per individuare per tempo eventuali noduli anomali, di origine cancerogena.

Quando la donna scopre irregolarità con l’autopalpazione ma anche nell’aspetto del seno deve farsi visitare subito dal proprio medico di famiglia o dal senologo, che potrà confermare o meno i noduli e consigliare analisi ed esami.

Come procedere

L’autopalpazione si fa davanti allo specchio, stando erette e con le braccia lungo il corpo. Si devono contrarre i muscoli e pettorali e, prima ancora di palparsi il seno, controllare se ci sono differenze nell’aspetto esteriore.

Bisogna osservare con attenzione il colore ed eventuali alterazioni della pelle, poi la forma, il volume e il profilo del seno per cercare eventuali deformazioni, anche ai capezzoli.

Dopo aver osservato bene il seno, si procede all’autopalpazione. Si piega il braccio destro dietro la nuca e con la mano sinistra si palpa la mammella destra, usando i polpastrelli. Bisogna premere intorno alla mammella in senso orario, fino all’ascella. Vanno palpati anche la parte centrale del seno e il capezzolo, che alla fine va leggermente spremuto per verificare se siano presenti secrezioni anomale. Poi si ripete la stessa procedura con la mammella sinistra.

In presenza di secrezioni anomale e di noduli va contattato subito il medico.

Ulteriori informazioni sull’autopalpazione sul sito del Policlinico Gemelli: policlinicogemelli.it/approfondimenti/autopalpazione-seno

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Valeria B

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