Salute e Benessere

Ictus, perchè viene? Si può prevenire? Come intervenire?

L’ictus è un evento improvviso che colpisce un elevato numero di persone ogni anno. Ecco cos’è, come si presenta e come intervenire.

Dati alla mano, l’’ictus colpisce tra le 100.000 e le 120.000 persone ogni anno nel nostro Paese. Si tratta di un disturbo, quindi, molto frequente, che può essere dovuto ad un’ischemia o la rottura di arteria cerebrale.

Ad oggi, sono stati fatti grandi passi avanti che hanno reso le terapie di prevenzione e riabilitative molto efficaci soprattutto nei paesi con i sistemi sanitari più avanzati come, ad esempio, quello italiano.

Ictus: come si presenta e come si interviene in maniera tempestiva

Il Direttore della Neurologia dell’Ospedale di Cremona, Bruno Censori, ha spiegato che data la diminuzione del numero dei ricoveri a causa del covid, è ritornata a funzionare la macchina che gira intorno all’emergenza ictus.

In particolar modo, ha spiegato sempre Censori, la prevenzione o la cura di questo disturbo è molto importante in quanto in questo modo si riducono sensibilmente i casi di demenza.

Questa conseguenza, infatti, è una delle più diffuse quando si viene colpiti da ictus. Oltre a questa esistono tutta una serie di disturbi cognitivi che possono inficiare in maniera anche molto grave la qualità della vita del paziente.

Leggi anche: MIOCARDITE DOPO IL VACCINO? ECCO DI COSA SI TRATTA

E’ chiaro, quindi, che il segreto per scongiurare danni molto gravi e irreversibili è chiamare tempestivamente il 112 quando si verifica. In questo caso, un ruolo molto importante è svolto dai familiari nel caso in cui dovessero trovarsi in tale circostanza.

E’ importante non accompagnare la persona al Pronto Soccorso, ma chiamare subito un’ambulanza spiegando i sintomi all’operatore.

Leggi anche: ARRESTO CARDIACO: COSA FARE CON DEFIBRILLATORE E MANOVRE DI PRIMO SOCCORSO

In questo modo, di fatti, si eviterà di perdere minuti che potrebbero rivelarsi davvero preziosi e che potrebbero salvare la vita ai nostri cari. L’obiettivo, non a caso, deve essere quello di evitare che il cervello subisca danni irreparabili.

Sabrina

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