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Falò in spiaggia, cosa prevede la legge

Arrivata la stagione dei falò in spiaggia con gli amici viene naturale da chiedersi: ma cosa prevede la legge in merito? Ecco come comportarsi per non cadere in errore.

Con l’avvicinarsi di Ferragosto e della tradizione del falò in spiaggia con gli amici, in molti si chiedono cosa è previsto dall’ordinamento italiano e se sia legale o meno accendere un fuoco in spiaggia.

Oggi risponderemo a questa curiosità in modo tale da non cadere in errore e non correre rischi di alcun genere.

Falò in spiaggia: si può fare? Ecco cosa prevede la legge italiana.

Accendere un falò in spiaggia costituisce un reato? Per rispondere a questa domanda la fonte che bisognerà consultare sarà il regolamento comunale che disciplina i limiti all’utilizzo del territorio locale.


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Infatti, al di là della pericolosità del fuoco stesso, accendere un fuoco comporta anche un certo deturpamento del paesaggio e inquinamento del litorale stesso. Per questo motivo vi sono delle restrizioni che variano da Comune a Comune.

La prima cosa da fare, dunque, è quella di chiedere all’amministrazione locale quali siano le restrizioni e i limiti nell’utilizzo della spiaggia per il falò.

Cosa dice il Codice Penale in merito

Secondo il Codice Penale, questa pratica incontrollata e priva di autorizzazione costituisce reato: il motivo sta nella pericolosità del fuoco e nell’incolumità pubblica. Chi appicca un incendio, infatti, rischia dai tre ai sette anni di reclusione.


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Tuttavia, a contare molto in questo caso sono anche le dimensioni del fuoco appiccato: ovviamente costituirà certamente reato mettere a repentaglio la sicurezza della collettività soprattutto se è presente del vento che potrebbe propagarlo.

Dunque, per restare sicuri è fondamentale la conoscenza del regolamento comunale in materia. Inoltre, se decideste di organizzarvi in un lido con concessione demaniale, l’autorizzazione deve venire dal titolare e non più dal Comune.

Simona

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